Che cosa inutile l'ARTE e la sua storia!
Mi sento un dinosauro, non perché sia più o meno vecchia, ma perché ho studiato e studio ancora storia dell'arte, materia eliminata dalle scuole superiori come lo fu la bella calligrafia un tempo: qualcosa di inutile e superfluo.
Nel paese con il più ricco e importante patrimonio artistico del mondo, portatrice della cultura classica, patria dei massimi geni dell'arte, viene eliminata la storia dell'arte come un inutile perdita di tempo per gli studenti, e mi sembra proprio giusto. Chi se ne frega dell'arte coi problemi che abbiamo. Già, perché noi italiani siamo così disinteressati ai nostri tesori e così possiamo dimostrare quanto poco “venali” siamo. Cos'è mai questo attaccamento alle cose che valgono!
Questo spirito ci appartiene da molto tempo, furono infatti soprattutto storici dell'arte stranieri a parlare dei nostri tesori e a valorizzarli, vedi il Rinascimento: lo riportò in auge un tale Berenson, americano, che ci fece capire che l'Italia, e Firenze in particolare, erano le culle delle arti figurative.
Che c'importa che i turisti vengono in questo paese a vedere monumenti e musei, roba da perditempo. Chissà che ci trovano in quella roba vecchia?! Pensate un po', potrebbero andare anche in altre città oltre Roma, Firenze e Venezia, perché ogni città, paese, borgo, dico ogni, potrebbe essere visitato da quegli sciocchi turisti perditempo, perché, ahimè, ci sono opere d'arte dappertutto. Roba da matti! E a noi che ce ne importa? Così continuiamo la nostra saggia strategia di abbandono, chiusura di siti e musei per mancanza di personale e mancanza di manutenzione e restauro. E continuiamo a disacculturare (esisterà questo termine? Beh, ci pensiamo noi ad inserirlo in un nuovo vocabolario più moderno e realistico) le nuove generazioni, tanto anche le precedenti non è che fossero molto acculturate in merito grazie a programmi ed orari disdicevoli. Evviva!
Manca il lavoro, abbiamo una crisi economica alle stelle, figurarsi se possiamo valorizzare siti artistici e naturali, che stupidaggine. Abbiamo un paesaggio che comprende di tutto, dalle alte vette al mare, dai laghi ai fiumi, dalle colline alle pianure, una varietà esagerata, così abbiamo deciso che era troppo bello questo Paese e abbiamo costruito in riva al mare spezzando e distruggendo paesaggi bellissimi che non servivano a niente, e così via, inquinando campagne, fiumi, laghi, tutta roba inutile, con i problemi che abbiamo queste cose sono veramente inutili. La cultura non fa mangiare, come disse più o meno, un sagace uomo politico, economista. Pensavo che per diventare economista si dovesse studiare, acculturarsi, come credevo che la cultura fosse un qualcosa a largo spettro. Ma come sono sciocca. Devo cambiare tutti i miei parametri e arrendermi alla realtà, ma che ne faccio di tutti quei libri che ho, soldi buttati, e chi se li compra? Ne farò un falò come in Fahrenheit 451.
Maresa Sottile