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sabato 12 dicembre 2015

Ferdinando Mastriani, pittore napoletano quasi sconosciuto. Una difficile ricerca

Di Ferdinando Mastriani (1838/?), pittore napoletano dell''800, le notizie sono assai poche. Alcuni dicono sia fratello di Francesco, Mastriani, lo scrittore, ma la cosa è impossibile. Ferdinando il pittore è nato nell'838, Francesco nel 1819 e suo fratello Ferdinando nel '18 essendo il secondogenito e Francesco il terzogenito. Quindi non sono d'accordo con questa attribuzione. Credo che Ferdinando fosse il figlio di Raffaele (n.1797), funzionario borbonico dei dazi, scrittore e più importante corografo a livello europeo, cugino di Filippo padre di Francesco.


Nella famiglia Mastriani l'albero genealogico è molto complesso, si ripetono nomi e ci sono molti matrimoni fra consanguinei. Ad esempio lo scrittore Francesco sposò la figlia del cugino del padre, Raffaele, funzionario borbonico che scriveva. Filippo, padre di Francesco, ebbe sette figli di cui uno si chiamava Ferdinando nato nel 1818, un anno prima di Francesco e molti hanno detto che era lui il pittore. Altro non si sa, Raffaele ebbe un figlio nato nel 1838 con lo stesso nome, e sembra più logico che invece fosse lui il pittore in quanto nel 1850 risulta dall'Archivio storico dell'Accademia di Belle Arti che vi fosse iscritto. Sembra più logico che fosse lui a dodici anni ad iscriversi, avendo probabilmente dimostrato la sua attitudine (anche il padre disegnava molto bene) e non esistendo, come oggi, il Liceo Artistico ma solo l'Accademia. Il Ferdinando fratello dello scrittore nel '50 aveva 32 anni e non ci sembra possibile si iscrivesse all'Accademia. Inoltre il figlio di Pia Mastriani, figlia di Raffaele, possedeva molti quadri del pittore e diceva che erano opera del fratello della madre, Ferdinando. Gli eredi di Francesco invece hanno molte notizie e materiale sul loro avo, ma non posseggono alcuna opera di Ferdinando. La convinzione che Ferdinando Mastriani pittore fosse il cugino-cognato di Francesco appare sempre più giusta. Sono giunta a questa conclusione per le date e perché il figlio, ormai defunto, di Pia, sorella di Ferdinando, il pittore, fece quell'affermazione, indicando anche il ritratto della madre tra le opere in suo possesso. Francesco non aveva sorelle di nome Pia, ma Raffaele aveva una figlia Pia e un figlio Ferdinando. Quindi Ferdinando Mastriani pittore non è fratello ma cugino di 2° grado, (o nipote come si diceva a quei tempi, essendo Filippo e Raffaele - loro genitori- cugini) del famosissimo e amatissimo dai napoletani, ma sfortunatissimo, giornalista e scrittore assai prolifico, Francesco Mastriani.
  Sorte di famiglia perché consultando molti libri sulla pittura napoletana dell'epoca  Ferdinando non è mai citato, tranne che in Pittori a Napoli nell'Ottocento di Roberto Rinaldi Libri&Libri con poche righe. Nella Biblioteca B. Molajoli a Castel Sant'Elmo, che è dedicata proprio alla Storia dell'Arte, si trovano sole poche notizie su una Mostra della Promotrice del 1867 di Napoli con alcuni commenti del pittore Del Bono che era in giuria. Ferdinando ha partecipato a varie di queste Promotrici a Napoli, dal 1867 fino 1879 quasi tutti gli anni, ma anche a Torino, Firenze, Genova, Milano e si conoscono anche alcuni titoli di sue opere: Pia de' Tolomei ed il marito Nello che le toglie l'anello che ho potuto visionare è del suo primo periodo pittorico, ma già nel '72 i titoli delle sue opere cambiano: Una confidenza, Ortensia, Il mio modello... Si sa anche che era molto attivo a Napoli e provincia, una sua opera eseguita per la Congrega dei Frati che venera San Sossio, l'unica della quale si abbia notizia, trafugata nel 1990 da Frattamaggiore e non ci sono immagini fotografiche di quest'opera, della quale si sa solo grazie al libro dello studioso Franco Pezzella: 'Presenze pittoriche a Frattamaggiore tra la 2°metà dell'800 e il 1° cinquantennio del '900. Ferdinando Mastriani a 12 anni, nel 1850, fu iscritto ai corsi dell'Accademia di Belle Arti della città, quindi la sua professionalità è accertata. Come è accertato che ha iniziato la sua carriera artistica in modo accademico seguendo la tendenza artistica neoclassica del tempo. Stile che oggi non gode di grande stima da parte di storici e amanti dell'arte. Ma in quel tempo un giovane artista non poteva che seguire quello stile di pittura. Poi è avvenuta una svolta nel lavoro di Ferdinando. Come ciò sia avvenuto non ci è dato saperlo. E' andato a Parigi dove gli Impressionisti andavano imponendosi, o ha solo saputo della svolta che la Pittura stava prendendo? O maturando ha trovato istintivamente la propria strada, il proprio modo di esprimersi? Avendo visto una sua opera neoclassica ho potuto notare il cambiamento palese da una pittura enfatica ad una pittura intimista, vicina al suo tempo anche nella tecnica pittorica.
Ho anche avuto la fortuna di vedere una serie di sue opere in una collezione privata e ne sono rimasta colpita. Le ho trovate tra le più belle che abbia mai visto della pittura napoletana dell'epoca. Nella serie di quadri che ho visionato, una trentina, molti ritratti anche piccoli come miniature, per lo più di giovani donne, ma anche maschili, compreso uno di Garibaldi. Che poi non si sa se lo fece dal vivo data la presenza del Generale in città, o da una fotografia. Quadro che è anche inserito nello sfondo di un'altra tela con figura femminile. E donne, donne malinconiche, donne allegre e qualche scena, di quelle dette 'di genere', quasi sempre interni appena accennati e anche un paio di esterni non molto definiti: la sua attenzione è sempre rivolta alle persone. Tutto l'interesse è sui volti, sulle posture dei personaggi per studiare lo stato d'animo. Una pittura piuttosto intimista.
 Oli, ma anche tempere su tela. Dall'eroismo retorico delle pitture accademiche è passato allo studio, attraverso i volti e gli atteggiamenti, dell'intimo dei personaggi che ritrae, la pennellata è veloce, i particolari dettagliati svaniti, dominano i grigi, i bruni, ogni tanto i colori si addolciscono nei cilestrini e qua e là squilla un rosso o un bianco. Il Maestro Armando De Stefano che vide con me questi quadri, disse che certamente il Mastriani aveva visto gli Impressionisti. Non lo sappiamo e non capiamo perché della sua vita non ci siano notizie. Su Internet vi è un suo paesaggio montano, forse un viaggio, un soggiorno in qualche località montana, e anche un paesaggio di Ischia con una antica torre. Vi sono anche delle pitture nella chiesa di Santa Restituta a Lacco Ameno (Ischia) con storie della vita della Santa attribuite a lui. Ma la discrepanza fra queste immagini e quelle che conosco, mi ha lasciato molto perplessa. Qui i colori sono chiari, quasi elementarei, le composizioni e le figure non hanno nessun elemento che le accosti alle tele da me visionate. Una pittura ingenua, popolare, nelle forme, nei colori, nelle composizioni, quasi da ex-voto. Il mistero di questo pittore mi appare sempre più fitto. E viene da porsi una domanda. Ma queste opere di S. Restituta sono di Ferdinando Mastriani? Non è la stessa mano dei dipinti che conosco. Ma siamo sicuri che si tratti della stesso pittore? Il nome è lo stesso ed anche l'epoca, ma forse si tratta di persone diverse. In una famiglia talentuosa come quella Mastriani, dove oltre Francesco molti altri nel tempo hanno scritto e dipinto, anche se non raggiungendo la notorietà di Francesco, perché non potevano esserci due pittori? Magari quello di Ischia è il fratello di Francesco, Ferdinando. Su vari siti le tele di Santa Restituta sono attribuite a Ferdinando Mastriani, ma sui siti della chiesa, che è molto importante sull'isola, l'attribuzione dei dipinti è a Francesco Mastroianni, un modesto pittore, forse locale. Ed io credo che sia questa la giusta attribuzione e che Ferdinando Mastriani non abbia nulla a che fare con i dipinti della chiesa ischitana, per sua fortuna. Mastriani e Mastroianni sono due cognomi spesso confusi tra loro. Sullo scrittore sappiamo tanto della vita, dei suoi guai e delle sue delusioni, il figlio Filippo ha documentato tanti momenti della sua storia, ma non solo. Della storia di Ferdinando Mastriani pittore non sappiamo nulla e di quella artistica pochissimo. Non si sa se si sia sposato, cosa che credo improbabile e non ebbe figli. La sua memoria non fu curata da alcuno come avvenne per Francesco. Non aveva fratelli ma solo tre sorelle, quindi nessuno che si interessasse della memoria dell'artista come fece Filippo col padre Francesco. Non era compito femminile nella mentalità del tempo  fare certe cose. Sulla sua vita privata ho trovato solo un libro con scritti di vari personaggi, compreso Francesco Mastriani, che Ferdinando dedica ad Amina Boschetti ballerina classica del San Carlo che diverrà étoile all'Opera di Parigi e sulla quale scriverà anche Baudelaire. Un amore o un'avventura? Non ci sono date. Comunque la danzatrice aveva due anni più del Mastriani. Ciò che ho scritto è documentato da vari eredi Mastriani, che mi hanno fornito materiali e notizie, dal Fondo Mastriani creato dalla donazione che il figlio di Pia Mastriani fece alla Biblioteca Nazionale di Napoli o da personale conoscenza.
                                                                                 Maresa Sottile