Nel cuore della Napoli antica,
il centro storico, partendo da piazza San Domenico si imbocca la
salita San Domenico Maggiore e nella traversa a destra si trova uno
dei luoghi più straordinari della città: la Cappella Sansevero, un
gioiello del '700 napoletano e luogo di leggende.
Da fuori la Cappella non fa
neppure lontanamente immaginare i tesori particolari che si
troveranno entrandovi. Una volta era collegata con un piccolo ponte
al palazzo che aveva di fronte del quale era la Cappella: Palazzo
Sansevero di Sangro eretto nel XVI sec. dal Principe di Sansevero don
Paolo de Sangro. La famiglia Sansevero è un'antica famiglia
nobiliare napoletana con una lunga storia e legata anche al Museo
Duca di Martina
nella Villa Floridiana. La
cappella, divenuta
chiesa nel 1608 per accogliervi le spoglie dei de Sangro,
fu
chiamata Santa Maria della Pietà per
la
Madonna posta sull'altare che era parte di un affresco prima nel
giardino del palazzo, o La Pietatella, per la leggenda legata
ad essa: un ladro sorpreso
e arrestato,
pentito chiese la grazia a
quella immagine
della
Madonna
di salvarlo
e siccome fu realmente scarcerato dopo poco, caso assai raro, a
quell'immagine, e quindi alla chiesetta in cui era stata trasferita,
venne dato quel nome.
La
Cappella fu costruita da Francesco de Sangro nel 1590, per essere
stato guarito dopo aver pregato la stessa immagine della Madonna che
fece così trasferire nella Cappella, ma fu don Raimondo de Sangro,
personaggio affascinante e particolare, nel 1750 a renderla quella
che oggi ammiriamo. .
La
figura di Raimondo di Sangro è avvolta da mistero e leggende. Certo
è che era un uomo con molti interessi piuttosto particolari. Si
occupava di alchimia, ideò una carrozza 'galleggiante' della quale
resta un bellissimo disegno che la vede nel mare, e si dice che ci
andasse 'a spasso' nelle acque del golfo. Il popolino non lo amava,
lo temeva e diceva che nei sotterranei del suo palazzo facesse
esperimenti pericolosi e 'diabolici' uccidendo persone e bambini
rapiti, e lo chiamava Principe Diavolo. Ai suoi tempi interessarsi di
certe cose era abbastanza pericoloso, la scienza confusa con
l'occulto. Di certo era una persona con molte curiosità e una
genialità non comune, personaggio unico ed eccezionale, massone,
astronomo, inventore, si interessò di palingenesi, il suo campo di
interessi era illimitato. Su di lui e le sue scoperte o invenzioni
ancora c'è poca chiarezza e certezza. Famoso già ai suoi tempi,
creò a Napoli uno dei monumenti più belli, ricchi e pieni di
mistero della città, ma anche del paese per non dire del mondo.
La
Cappella, costruita da un antenato, era accanto al palazzo collegata
ad esso con un arco, che Raimondo arricchì con un orologio racchiuso
in una edicola, arco successivamente abbattuto perché poco stabile
anche per il peso aggiuntivo dell'orologio.
Se
esternamente la costruzione è quasi anonima, appena se
ne varca l'ingresso
si è colpiti dal fasto interno. Non vi è un centimetro quadrato che
non sia ricoperto di decorazioni marmoree e pitture per non parlare
delle statue che ne arricchiscono gli spazi. Certamente un luogo ben
rappresentativo del Barocco Napoletano. Il de Sangro chiamò a
lavorarvi tra i migliori artisti ed artigiani che operavano in città.
Ma il regista dell'opera fu lui. Si dice che la Cappella sia
organizzata seguendo schemi massonici, alchemici, esoterici. Un
discorso dettagliato sarebbe troppo lungo e complesso e si
allontanerebbe dal discorso dell'arte che è indubbiamente il più
importante. La
Cappella accoglie il visitatore sfoggiando tutto il suo splendore di
marmi policromi, pitture e statue in un'unica navata con
quattro finte
Cappelle
laterali poco profonde, alle quali si accede da quattro grandi
arcate, e sormontate da ampie
finestre quadrate. Dietro l'altare un abside semicupolato, il
soffitto è voltato. La
volta è affrescata con una fastosa e complessa Gloria del Paradiso
da Nicola Maria Russo, che inserisce nell'affresco scenografici
effetti architettonici. Le Cappelle laterali contengono i complessi
sarcofagi della famiglia, e tra cappella e cappella sono poste
grandi statue, il pavimento e di marmi policromi, anch'esso, pare,
eseguito su disegno del de Sangro. Molte delle opere, anche di
artisti noti come quella del Celebrano di Cecco de Sangro, pare siano
state eseguite su disegno del de Sangro.
Al
centro della Cappella vi è l'oggetto più famoso, prezioso e
stupefacente: Il Cristo Velato
di Giuseppe Sammartino. Si tratta di una statua che rappresenta il
Cristo morto disteso e coperto da un sudario velato. G. Sammartino è
tra i maggiori scultori del '700 italiano, ma anche
qui pare
che il de Sangro lo istruisse e guidasse nell'esecuzione dell'opera
da lui voluta. La cosa stupefacente è quel velo da cui il nome.
Infatti ha
un effetto di trasparenza che sbalordisce.
Si vedono le vene, i muscoli come se davvero un velo coprisse il
corpo dolente di Cristo morto.
E
naturalmente ci sono leggende su questo velo. Si narra
che il de Sangro avesse inventato un modo per 'pietrificare' il
tessuto, che però resta trasparente, insegnandolo al Sammartino.
Nella Cappella ci sono altre statue di cui alcune straordinarie: la
Pudicizia e il Disinganno di
F. Quierolo
e
se nella prima, che pare raffiguri la madre del principe, si ripete
la trasparenza di un altro velo, nel Disinganno composto
da un uomo (l'ingannato)
che si libera da una
rete che lo
ingabbia
ed
un fanciullo, (l'intelligenza),
anche qui si resta stupefatti perché rete e uomo
sono un unico blocco di marmo, ma la rete è distante dalla
figura
e ci si pone subito la domanda di come abbia fatto lo scultore. Anche
per questa opera si dice che il bozzetto sia del de Sangro. E
ancora una lapide di marmo rosa, di un rosa unico che probabilmente è
stato creato ancora da Raimondo che la scolpì anche.
Infine
nella Cappella sono custoditi due corpi in una teca, oggi, in un
armadio un tempo. In realtà i due corpi non esistono più, di loro
c'è lo scheletro e il sistema arterioso in blu e venoso in rosso,
una volta anche quello di un feto, come metallizzati.
Anche
qui la storia è misteriosa. Forse due servitori uccisi per
l'esperimento? Di certo c'è che i due sistemi sanguigni sono esatti
e completi e non si è ancora oggi potuto accertare come il de Sangro
abbia potuto ottenere questo risultato. Molti studiosi li hanno
esaminati senza giungere a nulla.
Di
certo c'è che questa Cappella delle meraviglie è piena di misteri,
segreti e domande senza risposte. Ed
è anche bellissima.
Maresa Sottile
Maresa Sottile