Quest'anno cade il centenario della nascita di Leonora Carrington (1917-2011), di ricca famiglia inglese, bella e talentuosa nelle lettere e nella
pittura. Leonora studiò presso scuole d'arte private a Londra e Firenze.
Viaggiò molto ed il padre avrebbe voluto che si inserisse nella vita
dell'alta società inglese, venne infatti anche presentata a corte,
e non continuasse con le sue aspirazioni artistiche, mentre la madre
supportò le sue inclinazioni. Leonora amava i surrealisti e dopo averne visto una
mostra che la entusiasmò, ad una festa a Londra conobbe il suo artista preferito: Max
Ernst, già famoso con ventisei anni più di lei e sposato con figli.
Si innamorarono, lasciarono tutti e tutto e andarono a Parigi dove
frequentarono tutto il gruppo di artisti e poeti surrealisti e non da Picasso ad Eluard, da Dalì a Man Ray.
Però dopo poco la coppia si trasferì nel Sud della Francia, dove Ernst comprerà una casa per viverci
insieme, e ne decorerà anche le pareti. Ma allo scoppio della II° Guerra Mondiale Max viene arrestato dai francesi
perché tedesco, che lo internano in un campo dove Leonora lo va a trovare spesso e ne fa un ritratto divenuto famoso. Rilasciato dopo poco viene arrestato dai nazisti perché artista 'degenerato'. Tutto
ciò creerà in Eleonora un crollo nervoso. Rimasta sola Leonora fuggirà in
Spagna, con degli amici, per cercare di andare in America, ma le cedono
di nuovo i nervi e finisce in una clinica psichiatrica gestita da un
filonazista, dove riceve 'cure' violentissime. Riuscirà a fuggire e
andrà in Portogallo dove un diplomatico messicano che conosce
l'aiuterà e dopo poco lo sposerà per avere la cittadinanza
messicana.
Ernst, liberato, torna a casa e non la trova, allora va a Nizza, dove ha amici, per cercare anche lui di fuggire dalla Francia
e vi conosce Peggy Guggheneim, giovane miliardaria americana e pittrice anche lei. E con lei va Lisbona, dove sperano di avere il visto per gli Stati Uniti. E a Lisbona rincontra Eleonora sposata, la loro storia è
finita, ma lui pare l'abbia amata per tutta la vita, come disse Peggy dopo la loro separazione, e lei dichiarò
sempre che fu lui il suo grande maestro.
A New York Eleonora divorziò
e partì per il Messico, dove avrebbe vissuto il resto della la vita, trovando un altro
grande amore, il fotografo Chiki Weisz, col quale avrà due figli.
Affascinata dalla nuova terra in cui vive Leonora collabora alla realizzazione del Museo di Antropologia dei Maya, dove lascia un grande murales: 'Il magico mondo dei Maya'.
Sia la sua scrittura che la sua pittura furono surrealiste, fantasiose e oniriche, influenzate dalla cultura messicana, come quella della sua amica Frida Kalo, dalle proprie origini 'celtiche', dalla cultura internazionale assimilata nei suoi viaggi e studi, dal suo 'maestro' Ernst.
Maresa Sottile
Questo articolo è pubblicato nel n.ro di maggio 2017 di Albatros Magazine
Maresa Sottile
Sia la sua scrittura che la sua pittura furono surrealiste, fantasiose e oniriche, influenzate dalla cultura messicana, come quella della sua amica Frida Kalo, dalle proprie origini 'celtiche', dalla cultura internazionale assimilata nei suoi viaggi e studi, dal suo 'maestro' Ernst.
Maresa Sottile
Questo articolo è pubblicato nel n.ro di maggio 2017 di Albatros Magazine