Visualizzazioni totali

mercoledì 25 aprile 2018

Eva Fischer, una gran pittrice dei nostri tempi


 Eva Fischer nasce a Daruvar nel 1920 in Jugoslava da una famiglia ebrea. Il padre era Rabbino Capo ed un esperto talmudista. Eva seguì studi artistici all'Accademia di Belle Arti di Lione e, diplomatasi, rientrò nella sua città a guerra iniziata, nel'41, giusto in tempo per subire il bombardamento di Belgrado e l'internamento in campo di concentramento. Ma nella sventura fu fortunata, perché, con la madre ed un fratello, venne internata in un campo dalmata, nell'isola di Curzola, che era sotto amministrazione italiana e dove il regime non era quello dei lager tedeschi, nei quali gran parte della sua famiglia morì, tanto che,  quando la madre si ammalò fu ricoverata in ospedale, prima a Spalato e poi a Bologna, ed Eva e il fratello ebbero il permesso di andare a trovarla ed accudirla. Così, con l'aiuto di membri del Partito d'Azione riuscì a fuggire con i suoi familiari, nascondendosi sotto falso nome.
Dopo la guerra rimase in Italia stabilendosi a Roma, dove frequentò il Gruppo di via Margutta, esponendo, conoscendo e stringendo amicizia con molti personaggi importanti dell'arte, scrittori e intellettuali, tra i quali Giorgo De Chirico, Giuseppe Ungaretti, Giuseppe Berto, Salvador Dalì, Corrado Cagli, Luchino Visconti nella cui casa conobbe Picasso e poi Emilio Greco, Renato Guttuso, Mafai e tanti altri, con i quali divise  conversazioni, scambi di opinioni e anche lunghe passeggiate notturne per Roma. Espose per la prima volta nel '47 alla Galleria 'La Finestra' proprio in Via Margutta. Dipingeva dichiarando che lo faceva perché era l'unica cosa che sapesse fare. Certo le sue frequentazioni l'aiutarono in ogni senso. Venire a contato con artisti  che hanno segnato il secolo le diede certamente una visione molto vasta dell'Arte del '900. Eppure la sua pittura non imita nessuno. Sposò lo scrittore A. Baumann. Con lui andò poi a Parigi, dove divenne amica di M. Chagal, a Madrid, Londra, Israele, USA,  soggiornandovi per lunghi periodi. A Londra, negli anni '60,  la Galleria Lefreve ospitò una sua 'personale', cosa che aveva fatto l'ultima volta  per Modigliani. Suoi ammiratori e collezionisti furono Humphrey Bogart ed Henry Fonda. Dipinse ritratti, paesaggi nature morte. Molto famose sono le sue opere con le biciclette e con i mercati, che Dalì ammirò. La pittura della Fischer è una pittura colta e personale. Racconta un mondo colorato ma anche problematico. Ha esposto in tutto il mondo. Negli anni '80 l'Unione Europea la nominò Artista Europea. Il musicista Ennio Morricone le ha dedicato un CD con 12 brani e ad Israele vi è una Fondazione a suo nome con sue opere. Il Presidente della Repubblica G. Napolitano le ha conferito il titolo di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Eva Fischer muore a Roma nell'estate del 2015.