Visualizzazioni totali

giovedì 23 maggio 2019

Kathe Kollwitz



 


Kathe (Schmidts) Kollwitz nasce a Konigsberg 1867 nella Prussia Orientale (che oggi fa parte della Russia) da una famiglia di predicatori impegnata nel sociale.
 Iniziò i suoi studi a Berlino in una scuola d'arte femminile, poi andò a Monaco e frequentò un'altra scuola d'arte femminile
Fu sempre  molto interessata alle tecniche dell'incisione ed alla scultura. Sposò un medico dello stato che operava nell'ambito sociale, Karl Kollwitz, e presero casa in un quartiere operaio dove la famiglia visse fino al '43, quando dovette fuggire per i bombardamenti.
 Kathe fu sempre interessata ai problemi sociali, alle sofferenze dei poveri.  Nel 1898 fu premiata per una sua opera, ma il Kaiser si rifiutò di consegnarle la medaglia perché  solo un uomo poteva avere quell'onore ed anche per il tema dell'opera.
Le sue serie di incisioni erano sempre ispirate al mondo operaio ed alle loro sofferenze in una società che sfruttava il loro lavoro e non dava loro che ben poco ed alla loro forza come massa che poteva esprimere un pensiero importante e insorgere. Il suo stile fu influenzato dall'espressionismo. La Kollwitz andò a Parigi e studiò scultura, e in Italia vinse il Premio Villa Romana e questo le permise il soggiorno in uno studio d'arte fiorentino.
Perse il primo figlio nella Prima Guerra Mondiale. Il dolore per questa perdita le causò una forte depressione. E per il figlio e tutti caduti  eseguì un monumento funebre   terminato, però,  solo nel '35 e che fu posto nel cimitero di Roggevelde in Belgio, e poi spostato nel cimitero di guerra tedesco di Vladslo.
 Celebre a livello internazionale il nazismo la osteggiò egualmente e dovette dimettersi dall'Accademia dell'Arte e le fu proibito di esporre. Però riuscì a sfuggire  alla deportazione.
Durante i bombardamenti su Berlino  riparò in Turingia, nella tenuta di un amico,  poi si trasferì in un paesino vicino Dresda, Moritzburg, dove purtroppo nel '45 morì, pochi giorni prima della resa tedesca e della fine della guerra. 
A Berlino, vi è un piccolo Museo dedicato a lei,   ritenuta oggi la più importante artista tedesca del '900.
Molto famoso è il suo manifesto contro la guerra: Mai Più Guerra.  A Berlino c'è un monumento dedicato a lei dove c'era la sua casa, distrutta dai bombardamenti.