Arte Astratta: Kupka
il primo grande pittore astratto
Quando si parla di Arte
Astratta subito vengono alla mente i nomi di Mondrian e Kandiskj,
mentre Frantisek (poi Francois) Kupka è un nome poco noto ai più.
Eppure è l'iniziatore dell'Astrattismo, di certo un grandissimo
artista che meglio di tutti ha espresso l'Arte Astratta e le sue
opere sono indubbiamente le più belle e complesse di questo
Movimento Artistico e non solo.
L’Astrattismo nacque dalla
crisi dell’immagine che a metà del diciannovesimo secolo coinvolse
gli artisti, a causa dell’avvento della fotografia e dai
cambiamenti della società causati dall’industrializzazione.
Kupka, nato in Boemia
(Cecoslovacchia) nel 1871 in una famiglia povera, a tredici anni già
lavora. Poi, però, scoperti il proprio interesse artistico e la
propria attitudine, andò a studiare prima all'Accademia di Vienna e
poi a Parigi, centro di tutti i nuovi linguaggi dell’Arte già da
metà '800. Qui fu interessato a tutti i movimenti artistici che si
succedevano, molto al Futurismo, ma rifiutò sempre il Cubismo, e, comunque, non legandosi a nessuna corrente o stile.
Fu illustratore di riviste
in stile Art Nouveau.
Colto, interessato al sociale,
alla spiritualità, alla teosofia (fu anche medium per guadagnarsi da
vivere, attività in cui ebbe successo), alla natura ed alla musica:
tutti elementi che ebbero un ruolo nella sua opera artistica.
Kupka arrivò all'astrattismo attraverso una contaminazione iniziale con il ftgurativo. Preludio al suo astrattismo è certamente La Bagnante del 1906 l'opera in cui si legge l'anticipazione del suo percorso artistico più importante.
Nel 1909 l'artista dipinse il primo quadro astratto: Tasti del pianoforte, ma fu nel '12 che espose
la prima opera d’Arte Astratta: Amorpha fuga in due colori. Purtroppo l’ambiente parigino non gli fu mai favorevole, negandogli sempre
comprensione ed interesse, e lui si ritirò nell’ombra.
Nelle opere astratte di Kupka
si trovano le influenze delle varie esperienze artistiche del suo
tempo, rielaborate con un linguaggio nuovo e personalissimo. Nei suoi dipinti si legge il lavoro
intellettuale, ma anche un calore, quasi un sorriso, forse ironico.
La genialità nelle forme ricche, fantasiose, piene di splendidi
colori, me lo fanno preferire all’algida intellettualità di Mondrian e al
complesso caos di Kandiskj. Le sue opere appaiono magiche, sono coinvolgenti. Pur essendo forme astratte, giochi di
forme, linee geometriche e colori - un’esplosione di colori - le
opere di Kupka hanno spessore fisico ed intellettuale. La sua
pittura mi fa pensare alle opere rinascimentali per la loro
ricchezza cromatica, penso a Raffaello e Tiziano, e le forme volumetriche anche se in realtà piatte. E non è un controsenso.
Solo
nel 1936 con una Mostra a New York gli venne riconosciuta la
paternità dell’Astrattismo, ciononostante Parigi non lo comprese.
E Kupka si ritirò nel suo mondo nella periferia parigina, a Puteaux, come aveva
già fatto negli anni precedenti, dove aveva comunque un seguito di
amici ed estimatori, continuando il proprio percorso e convinto che
prima o poi la sua opera sarebbe stata compresa, come infatti accadde.
Negli anni '50 finalmente Kupka venne riconosciuto quale iniziatore dell'Astrattismo.
Kupka muore nel '56, orma riconosciuto caposcuola dell'Astrattismo.