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martedì 19 maggio 2020

Kupka



Arte Astratta: Kupka

il primo grande pittore astratto

Quando si parla di Arte Astratta subito vengono alla mente i nomi di Mondrian e Kandiskj, mentre Frantisek (poi Francois) Kupka è un nome poco noto ai più. Eppure è l'iniziatore dell'Astrattismo, di certo un grandissimo artista che meglio di tutti ha espresso l'Arte Astratta e le sue opere sono indubbiamente le più belle e complesse di questo Movimento Artistico e non solo.

L’Astrattismo nacque dalla crisi dell’immagine che a metà del diciannovesimo secolo coinvolse gli artisti, a causa dell’avvento della fotografia e dai cambiamenti della società causati dall’industrializzazione.
Kupka, nato in Boemia (Cecoslovacchia) nel 1871 in una famiglia povera, a tredici anni già lavora. Poi, però, scoperti il proprio interesse artistico e la propria attitudine, andò a studiare prima all'Accademia di Vienna e poi a Parigi, centro di tutti i nuovi linguaggi dell’Arte già da metà '800. Qui fu interessato a tutti i movimenti artistici che si succedevano, molto al Futurismo, ma rifiutò sempre il Cubismo,  e, comunque, non legandosi a nessuna corrente o stile.
Fu illustratore di riviste in stile Art Nouveau.
Colto, interessato al sociale, alla spiritualità, alla teosofia (fu anche medium per guadagnarsi da vivere, attività in cui ebbe successo), alla natura ed alla musica: tutti elementi che ebbero un ruolo nella sua opera artistica. 
Kupka arrivò all'astrattismo attraverso una contaminazione iniziale con il ftgurativo. Preludio al suo astrattismo è certamente La Bagnante del 1906 l'opera in cui si legge l'anticipazione del suo percorso artistico più importante. 
Nel 1909 l'artista dipinse il  primo quadro astratto: Tasti del pianoforte, ma fu nel '12 che  espose la prima opera d’Arte Astratta: Amorpha fuga in due colori. Purtroppo l’ambiente parigino non gli fu mai favorevole, negandogli sempre comprensione ed interesse, e lui si ritirò nell’ombra.
Nelle opere astratte di Kupka si trovano le influenze delle varie esperienze artistiche del suo tempo, rielaborate con un linguaggio nuovo e personalissimo. Nei suoi dipinti si legge il lavoro intellettuale, ma anche un calore, quasi un sorriso, forse ironico. La genialità nelle forme ricche, fantasiose, piene di splendidi colori, me lo fanno preferire all’algida intellettualità di Mondrian e al complesso caos di Kandiskj. Le sue opere appaiono magiche, sono coinvolgenti. Pur essendo forme astratte, giochi di forme, linee geometriche e colori - un’esplosione di colori - le opere di Kupka hanno spessore fisico ed intellettuale. La sua pittura mi fa pensare alle opere rinascimentali per la loro ricchezza cromatica, penso a Raffaello e Tiziano, e le forme  volumetriche anche se in realtà piatte. E non è un controsenso.
Solo nel 1936 con una Mostra a New York gli venne riconosciuta la paternità dell’Astrattismo, ciononostante Parigi non lo comprese. E Kupka si ritirò nel suo mondo nella periferia parigina, a Puteaux, come aveva già fatto negli anni precedenti, dove aveva comunque un seguito di amici ed estimatori, continuando il proprio percorso e convinto che prima o poi la sua opera sarebbe stata compresa, come infatti  accadde.
Negli anni '50 finalmente Kupka venne riconosciuto quale iniziatore dell'Astrattismo.

Kupka muore nel '56, orma riconosciuto caposcuola dell'Astrattismo.