Lucrina Fetti (Roma 1590c.-1655 Mantova) Figlia di Pietro, pittore, sorella di Domenico, pittore noto col nome di Mantovano.
Studiò col padre ed il fratello con i quali si trasferì a Mantova al seguito di quest'ultimo chiamato alla corte dei Gonzaga. Il suo vero nome era Giustina, ma lo cambiò in Lucrina quando si monacò nel convento di Sant'Orsola fondato nel 1599 da Margherita Gonzaga, che ne fu anche badessa per due anni. Convento che fu un centro culturale molto vivo ed importante tanto da eguagliare la corte. A Mantova si svolse tutta la sua opera religiosa e ritrattistica che la resero assai nota e stimata. Come il fratello fu una pittrice influenzata dai grandi del suo tempo. I suoi ritratti sono molto sontuosi ed evidenziano molto lo status dei personaggi.
Artemisia Gentileschi (Roma 8-7-1593 Napoli 1653), figlia di Orazio noto pittore caravaggesco che lei indubbiamente superò. Ebbe una vita movimentata artisticamente e privatamente. Lavorò a Roma, in Toscana, a Venezia, a Napoli. Fu violentata da un collega che denunciò e al processo subì una specie di linciaggio morale. Personaggio di donna coraggiosa, libera, conscia di sé e del proprio talento. Tra le donne artiste del passato è certamente una delle più conosciute, se non la più nota.
Il suo talento si sviluppò in un ambiente, quello di Roma, ed in un periodo carichi di fermenti artistici. Il Caravaggio imperava con le sue innovazioni formali e contenutistiche, influenzando la pittura di tutta Europa ed anche per molto tempo, anche se spesso più formalmente che per i contenuti. Artemisia fu una delle maggiori esponenti caravaggesche. Le sue opere sono in chiese e musei, ed è una delle poche artiste delle quali fu sempre apprezzato il talento, tanto da essere una delle pochissime ad essere citata in passato nei libri di storia dell'arte.
Josefa de Ayala di famiglia portoghese nasce a Siviglia (1630) ma da piccola torna in Portogallo dove morirà il 2 luglio 1684. Figlia anche lei di un pittore, Baltazar Gomes Figueira de Ayala. Iniziò molto giovane eseguendo incisioni: il padre ne aveva una collezione che interessò molto Josefa. Fu molto nota e apprezzata e lavorò molto sia eseguendo pale d'altare, sia ritratti, sia nature morte. Si firmò anche Josefa em Obidos dalla città dove visse dopo Coimbra.
Gesina ter Borch (Daventer prima del 15-11-1631[battesimo] Zwolle 16-4-1690), quindi belga e figlia e sorella e sorellastra di pittori. Dimostrò il suo talento già da adolescente. Scrittrice e disegnatrice illustrò i propri scritti. La sua opera da poco è stata rivalutata con mostre ed interessamento da addetti ai lavori e pubblico.
Io termino qui il mio racconto sulle donne artiste, non perché non ce ne siano più, ma perché a questo punto, forse anche prima, le artiste cominciano ad avere una visibilità maggiore. Siamo alle soglie del XVIII sec. Le donne stanno trovando un po' più di spazio e di accettazione, anche se la strada è lunga e non ancora terminata. Il mio scopo era quello di aprire una porta e indicare un mondo quasi sconosciuto ai più. Su questo straordinario strumento, mondo, che è Internet si può trovare di tutto e di più e chiunque sia interessato alla conoscenza può cercare...e se saprà farlo farà grandi scoperte. Per non parlare dei libri.
Maresa
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