La più bella chiesa di Ravenna è senza dubbio San Vitale.
A pianta centrale, costruita in stretti mattoni rossi, ormai un po' sbiaditi dal tempo, con le caratteristiche delle costruzioni ravennati che spiccano per la loro semplicità ed essenzialità. E all'interno è ancora più sorprendente l'effetto scenografico, ricco, quasi fantastico della stupenda architettura e della ricca e colorata decorazione.
La pianta è ottagonale, vi si accede tramite un nartece appoggiato ad uno degli spigoli, ma asimmetrico rispetto ad abside e altare. Esternamente lesene e contrafforti sostengono la struttura che si distingue dalle altre chiese ravennati per la centralità.
Internamente la pianta è complessa perché sulla forma esagonale si innesta una forma circolare, smerlata, ad archi e con due piani, sormontata da una cupola.
I capitelli sono doppi, come in tutta l'arte bizantina, infatti sul primo ve n'è un altro, detto 'pulvino'. Entrambi sono tronchi di piramide capovolti tutti traforati o intarsiati con motivi decorativi floreali, simboli o animali.
Da ogni arco nasce uno spazio semicircolare sostenuto da pilastri, come fosse una cappella ma aperta con due colonne e tre archi (trifore) che sorreggono una copertura semi-cupolare. La pianta complessa ed ad un tempo assai semplice nella sua struttura nuova e particolare, si apre poi verso un abside davanti al quale è posto l'altare.
Ogni superficie è coperta di mosaici o decorata con rilievi e trafori non lasciando un solo centimetro di semplice muro.
Questa grande ricchezza di decorazioni, spesso con molto uso di oro, dell'interno contrasta con la semplicità di forme e povertà di materiali dell'esterno, rendendo un profondo significato all'edificio: lo spirito cristiano che predica la semplicità, la povertà, l'umiltà, ma la grande ricchezza interiore, dello spirito. Ed ecco che questo contrasto fra fuori e dentro dell'edificio assume un senso, e non denota, invece, una discrepanza nello stile dell'edificio.
Le decorazioni pittoriche sono in realtà a mosaico, con sfondi d'oro anche quando rappresentano Giustiniano e Teodora con le loro corti. E circondano i loro capi con aureole. Questo perché il potere ed i loro rappresentanti sono assimilati a concetti divini quindi ne assumono anche i simboli.
I mosaici di San Vitale sono forse fra i più famosi al mondo e risalgono al VI sec. d.C. Li troviamo sull'introdosso dell'arcone (l'interno dell'arco) che dà nel presbiterio, sulla volta di esso, sulle due pareti al di sopra e a fianco delle trifore del deambulatorio e del matroneo, dell'estrodosso dell'arco che immette nell'abside, nel catino absidale e sulle sue due pareti. Sull'introdosso dell'arcone del presbiterio ci sono medaglioni circolari con gli apostoli, Cristo e (forse) S. Gervasio e S. Protazio; due delfini uniti con le code formano un arco sotto ogni medaglione, in cui le figure fono frontali delineate con spirito individualistico, ma con lo sguardo fisso, assorto in qualcosa di lontano. La volta del presbiterio e divisa diagonalmente da due ghirlande di fiori e frutta, girali d'acanto creano un merletto sul fondo. Al centro della volta L'agnello Mistico, quattro angeli su dei globi reggono il tondo centrale. Elementi orientali, ellenistici, classici e modi propri ravennati di tecnica, si uniscono con un senso di pieno decorativismo dall'effetto splendido. Sulle lunette al di sopra delle trifore e ai lati del matroneo Evangelisti, Profeti, scene della Bibbia, sempre a mosaico.
Nell'abside sul cielo d'oro ed un paesaggio accennato e non naturalistico con quattro rivoli, simboli dei fiumi mistici, l'apparizione divina, molto cara all'arte cristiana. Cristo siede su un globo azzurro e due angeli gli presentano S.Vitale e il vescovo Ecclesio che porta il modello della chiesa. Figure molto plastiche e colorate. La visione è trasportata in una sfera irreale, proiettata al di là di ogni contingenza, quindi in modo convenzionale estraneo alla visione naturalistica dell'arte classica.
Nei due famosissimi riquadri 'palatini' Giustiniano e Teodora siamo ormai nel campo della assoluta raffigurazione bizantina. Qui il mosaico è ridotto ad una pura planimetria coloristica. Unico residuo delle tradizioni classiche è nei volti che conservano un carattere abbastanza individuale. I due imperatori sono raffigurati con la loro corte, coperti di gioielli, mentre vanno ad offrire ricchi doni che permetteranno di finire la costruzione della chiesa.
Le figure sono rappresentate frontalmente, senza volume, senza ombre e senza espressione. Nulla è realistico, tanto che i piccoli piedi dei personaggi si sovrappongono spesso l'uno all'altro. A sfondo delle figure edifici molto poco realistici ma simbolici di edifici regali.
San Vitale davvero fa entrare in un mondo prezioso, elegante, e ad un tempo mistico, la bellezza delle sue forme, delle sue decorazioni lo rendono uno degli edifici più 'preziosi' dell'arte e non solo bizantina. Un edificio che parla di due culture unendo in modo splendido occidente classico e oriente favoloso.
Maresa Sottile
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