Sofonisba Anguissola (Cremona 1530/32- Palermo 1625) era di nobile famiglia Il padre
faceva parte del governo cittadino quale Decurione per conto di
Filippo II, la sua seconda moglie, Bianca Ponzoni, aveva amicizie di
rilievo che certamente giovarono a Sofonisba. Il padre, vista
l'attitudine per la pittura che le sue figlie avevano, decise di
farle studiare. Sofonisba fu allieva di Bernardino Campi e, con le
sorelle Lucia ed Elena, frequentò la sua bottega accompagnata da una
domestica. E' questa una grande novità per il tempo ed indubbiamente
il padre fu uomo molto comprensivo e lungimirante per l'epoca,
agevolando la carriera artistica di Sofonisba.
Donna
di grande cultura, amica di molti artisti, Sofonisba viaggiò molto per il suo
tempo lavorando in varie città. Divenuta dama di compagnia e molto amica di Elisabetta di Valois, quando questa nel 1556 andò in Spagna essendo divenuto suo marito re Filippo II di Spagna, Sofonisba andò con lei, divenendo ritrattista ufficiale della
famiglia reale fin quando, nel 1568, la regina
Elisabetta morì.
Quando
lasciò la corte, Filippo, che teneva molto a lei e avrebbe voluto
che sposasse un nobile spagnolo, rimanendo
così in Spagna,
la dotò, anche perché i compensi di Sofonisba erano stati sempre
inviati al padre. Ma
Sofonisba scelse il marchese Fabrizio Moncada, nobile siciliano.
Nel
1573 troviamo Sofonisba a Palermo, dove continua a dipingere, ma nel '78 il marito, partito per la
Spagna per rivendicare il vitalizio della moglie assegnatole dal re,
morì in mare in circostanze non chiare per un assalto di pirati, e
Sofonisba lasciò la Sicilia diretta a Genova.
Durante
il viaggio, in una sosta a Livorno, conobbe il nobile Orazio
Lomellini che sposò nel 1579.
Dopo
un soggiorno di vari anni in Liguria, nel 1615 tornò a Palermo, dove
il marito aveva anche
lui
interessi economici. Purtroppo problemi di vista pian piano
impedirono a
Sofonisba di
continuare a dipingere, ma ormai era già divenuta molto famosa.
Alla
corte spagnola la
sostituì Van Dych che la volle conoscere, ma quando infine
si recò da
lei Sofonisba era ormai cieca e solo l'anno dopo morì. Van Dyck lodò
molto le sue opere e la ritrasse anche.
Anche
Michelangelo
e Rubens ammirarono i suoi ritratti ed entrambi vollero conoscerla, e
soprattutto Michelangelo ammirò la sua arte dopo aver visto suoi
disegni inviategli dal padre di lei.
Di lei abbiamo molte opere sparse in vari musei del mondo, da Vienna a Milano, a Bergamo, a Napoli, a Madrid, a Baltimora...
Il suo nome è uno dei pochi a godere di una discreta popolarità e fama ancora oggi.
Come quasi tutte le donne pittrici del passato, Sofonisma fece soprattutto ritratti, data l'impossibilità per una donna di studiare l'anatomia ed ora anche la prospettiva che permettevano un più vasto campo di soggetti pittorici. La Anguissola con il successo della sua carriera artistica rese meno difficile il percorso artistico di altre pittrici.
Anche la sorella più piccola di Sofonisba, Lucia Anguissola (1536/38-1565/68), fu una pittrice brava ed ammirata, ma morì piuttosto giovane e non ebbe e non ha avuto la notorietà della sorella. Anche lei dipinse molti ritratti. Il Vasari ammirò il suo lavoro che conobbe dopo la morte di lei. E' stato detto che avesse ancor più talento della sorella, ma la morte precoce non le fece completare il percorso artistico e superare la dimenticanza del tempo.
Maresa Sottile
Il suo nome è uno dei pochi a godere di una discreta popolarità e fama ancora oggi.
Come quasi tutte le donne pittrici del passato, Sofonisma fece soprattutto ritratti, data l'impossibilità per una donna di studiare l'anatomia ed ora anche la prospettiva che permettevano un più vasto campo di soggetti pittorici. La Anguissola con il successo della sua carriera artistica rese meno difficile il percorso artistico di altre pittrici.
Anche la sorella più piccola di Sofonisba, Lucia Anguissola (1536/38-1565/68), fu una pittrice brava ed ammirata, ma morì piuttosto giovane e non ebbe e non ha avuto la notorietà della sorella. Anche lei dipinse molti ritratti. Il Vasari ammirò il suo lavoro che conobbe dopo la morte di lei. E' stato detto che avesse ancor più talento della sorella, ma la morte precoce non le fece completare il percorso artistico e superare la dimenticanza del tempo.
Maresa Sottile
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