Non è certo il luogo di nascita di Fede Galizia, Trento o Milano?
1578, figlia del pittore miniaturista e
artigiano di oggetti di lusso
Nunzio, che fu maestro della sua precoce attitudine, e inoltre,
come d'uso al tempo, eseguì molte copie di opere di grandi artisti.
A
12 anni era già a lavoro. Preferì restare nubile probabilmente per
non rinunziare alla propria vocazione pittorica. Morì nel 1630
durante la peste di Milano raccontata nei Promessi Sposi dal Manzoni.
Come
tutte le pittrici del passato iniziò come ritrattista, ma presto la
sua fama le portò anche commissioni di altro genere quali tele di
soggetto religioso e opere con soggetti mitologici. Dipinse anche
molte bellissime nature morte, genere dimenticato per secoli e
ripreso da pochi anni dal già famoso Caravaggio col giovanile
'Canestro di frutta', inizio di una serie infinita di pitture sul
tema in tutta Europa. Lo
storico dell'arte F: Caroli fa
notare
che “Il canestro di frutta” di Caravaggio restò un'opera in
realtà unica e isolata di
Caravaggio che
non
dipinse altre così dette 'nature morte' se non inserite in tele di
altro argomento, e Ambrogio Figino, pittore milanese del tempo ne
dipinse una già
nel
1590, prima ancora di quella caravaggesca che è del 1599. La
Galizia provò grande interesse per questo genere ed eseguì molte
tele con splendide nature morte arricchite da oggetti di metallo e
porcellana, contribuendo alla diffusione del genere in tutta Europa.
Le nature morte, anche quella di Caravaggio, avevano spesso un
significato simbolico religioso, perché fiori, frutti, insetti,
oggetti possono avere significati che travalicano l'immagine
apparente. Tutta la pittura ha significati nascosti in immagini
simboliche. Grazie al collega Arcimboldi, anche lui operante a
Milano, il suo lavoro fu conosciuto e ammirato alla corte di Rodolfo
II a Praga.
A New York possiamo trovare un
suo Canestro di frutta al Metropolitan Museum of Art e una 'Giuditta
con la testa di Oloferne' al Ringling Museum of Art, a Milano al
Museo di Brera un Noli me tangere e un altro nella chiesa di Santo
Stefano, opere davvero tutte degne di tali luoghi. Fede Galizia,
amata anche da Roberto Longhi, è un artista davvero notevole:
non è solo padrona della tecnica, le sue opere, sia le figurative
che le nature morte, sono avvolte in un'atmosfera particolare,
malinconica e riflessiva. Galizia osserva cose, persone con
sincerità, ma trasfonde in esse un distacco melanconico, forse
determinato dalla sua esperienza di donna dedita all'arte e
sola, probabilmente senza una propria vita emozionale.
Maresa Sottile