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lunedì 11 luglio 2011

Donne nell'arte Barocca
V

Esther Inglis Kello (1571-1624) di famiglia francese, il vero cognome era Langlois trasformato in Inglis, fuggita in Scozia per sottrarsi alla persecuzione contro gli ugonotti. Fu miniaturista e calligrafa, arte quest'ultima imparata dalla madre. Realizzò una cinquantina di libri, di cui alcuni per dono a principi reali. Sposò Bartholomew Kellow. Ebbe una vita privata non particolarmente felice, anche perché non si ambientò mai del tutto nella nuova patria.
Fede Galizia (Milano 1578-1680) figlia del pittore e miniaturista Nunzio, che fu maestro della sua precoce attitudine: a 12 anni era già a lavoro. Morì nel 1630 durante la peste raccontata dal Manzoni.
Come tutte le pittrici del passato iniziò come ritrattista, ma presto la sua fama le portò anche commissioni di altro genere quali tele di soggetto religioso e opere con soggetti mitologici. Dipinse anche molte bellissime nature morte, genere dimenticato per secoli e ripreso da pochi anni dal già famoso Caravaggio col giovanile 'Canestro di frutta', inizio di una serie infinita di pitture sul tema.
Orsola Maddalena Caccia (1596-1676) piemontese anche lei figlia d'arte: pittore il padre Guglielmo noto col nome di Moncalvo, pittrice la madre Laura Oliva figlia del pittore Ambrogio Oliva. Con quattro delle sue sorelle si monacò ritirandosi nel convento di clausura delle Orsoline di Bianzè. Lei e la sorella suor Francesca, oltre che insegnare alle consorelle cominciarono ad avere una vera attività artistica con commissioni esterne. Si trasferì poi nel convento fatto costruire a Moncalvo dal padre che voleva esserle vicino anche per seguirne il lavoro. Orsola divenne  famosa anche per le sue nature morte, le più importanti nell'ambito pittorico del '600 piemontese.
Nello stesso convento di Brianzè erano anche altre due sorelle pittrici Laura ed Angelica Bottero, delle quali però si sa poco, anzi nulla.
  Maresa Sottile

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