Veramente una mostra molto ricca quella dedicata ad Auguste Rodin al Palazzo Reale di Milano, titolata 'Il marmo, la vita' e inaugurata il 17/10, e che sarà visitabile fino al 26 gennaio. Nella Sala delle Cariatidi, su impalcature metalliche che sostengono lunghe assi di legno (allestimento di Didier Faustino) sono esposte 62 opere, prestate da Musei francesi, in testa il Museo Rodin, testimonianti il percorso dell'artista, che partendo dallo studio di Michelangelo e adottandone il 'non finito', diede una svolta alla scultura europea del suo tempo. E proprio a Milano, al Castello Sforzesco, si può ammirare la dolorosa 'Pietà Rondanini', nella quale il 'non finito' michelangiolesco raggiunge il punto più alto nel suo valore artistico di espressione dell'umana sofferenza, e che si può vedere proprio in collegamento con la Mostra di Rodin con un biglietto ridottissimo,
Nato nel 1840 a Parigi, Rodin frequentò la Scuola Nazionale di Arti Decorative e dopo un lungo apprendistato presso vari artisti, perché bocciato all'esame di ammissione alla Scuola di Belle Arti, fece un viaggio in Italia nel 1875 e fu affascinato da Michelangelo, del quale adottò per sempre il 'non finito', che però in lui assumerà una valenza diversa da quella dell'artista italiano.
Attraverso questa tecnica, creando composizioni di piani, spesso in una forma chiusa e dalle linee e forme tese, e al contempo in forte movimento, creando forti chiaroscuri, Rodin liberò la scultura dalla glacialità del neoclassicismo. Col tempo il 'non finito' 'invaderà' l'opera di Rodin, forse per le influenze impressioniste della pittura che esplode a Parigi nella seconda metà dell'800, e della quale sarà testimone, lasciando, sempre più, parti dell'opera appena affioranti dal marmo e appena delineate.
L'effetto del 'non finito' di Rodin è quasi l'opposto di quello del 'non finito' michelangiolesco. Mentre le opere del genio italiano esprimono l'oppressione della materia dalla quale l'Uomo tenta con fatica di liberarsi, nell'opera di Rodin dalla materia grezza sorgono, si materializzano immagini articolate, che si muovono con leggerezza, si contorcono, si avvinghiano, si espandono. In esse si ritrovano le esperienze dell'arte classica, ma anche del romanticismo, nonché una carica piuttosto sensuale ed erotica e anche qualche anticipo di surrealismo ed espressionismo.
Nella sua vita, morì a settantasette anni nel '17, Rodin lavorò molto, ebbe molte commissioni ufficiali tanto da arrivare ad usare dei collaboratori, eseguì molti monumenti come 'I borghesi di Calais', il ritratto di Honoré de Balzac, 'Il pensatore', ma certo questa mostra è un panorama ampio del suo lavoro, infatti è la più ricca mai realizzata.
La prima opera che si incontra nella Mostra è proprio 'L'uomo col naso rotto', ritratto del grande toscano, che gli suggerì la chiave della sua cifra artistica. Ci sono poi il famosissimo 'Il bacio', 'Le mani di Dio', 'Amore e Psiche' in varie versioni, ritratti, 'Illusione, sorella di Icaro', 'Paolo e Francesca ' e tante altre. Davvero un ricco excursus del suo lavoro, che permette al visitatore di farsi una idea ben precisa dell'opera e dello stile dell'artista.
La mostra arriverà alle Terme di Diocleziano a Roma.
Maresa Sottile
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