Sonia (Rosenthal) Gordon Brown nasce a Mosca nel 1890 da antica famiglia russa di origine polacca. Portata per le arti figurative, la famiglia non la osteggia e studia con Nicolas Andrieff, poi a Parigi, dove si trasferisce con la famiglia, con Antoine Bourdelle, del quale diventa allieva prediletta. Guardando le opere del Maestro la lettura delle opere della G.B. diviene più semplice. Il temperamento impetuoso (artisticamente) del Maestro è ben recepito dall'allieva.
La G.B. preferisce la scultura, sia in pietra che in bronzo. E' raro che le donne si dedichino alla scultura, in passato addirittura inammissibile. Infatti resta quasi unico nel '500 il caso di Diana Scultori Ghisi (vedi artic. Preced. sulle donne artiste del tempo).
La famiglia si sposta nuovamente e va in America nel 1914, dove Sonia sposerà appunto mister Gordon Brown, nome col quale è conosciuta nella sua attività artistica.
Donna di temperamento, colta, aperta e volitiva, nonché talentuosa, Sonia suscita simpatie e rispetto in chi la conosce e conserverà queste doti per tutta la vita.
Insegna alla New School for Social Research di N.Y.
La sua prima personale è del 1924 alla Galleria Kingore di NY.
Prese parte alla prima Biennale Exibition Sculptores Watercolors and Prints e fu membro e poi Presidente della New York Society of Women Artists nel 1927. Il suo lavoro viene esposto nel Whitney Museum of America Art.
Espose ogni anno, fino al 1953, con la Società degli Artisti Indipendenti Americani dalla loro prima Mostra.
Firmataria della Scultori Guild nel 1937 con Berta Margoulies, Aroon J. Goodelman, Ehain Grass, Minna Harkavy, Milton Horn, Concetta Scaravaglione, Warren Wheelock, William Zoroch, vi espose dalla prima Mostra allestita in un terreno abbandonato di Park Avenue il 12/4/38 che ebbe ben 40mila visitatori paganti. Un vero successo.
Il successo ottenuto fece sì che le opere venissero esposte dal 21/10 al 27/11 1938 al Brooklyn Museum.
Leggendo questi eventi si capisce come negli Stati Uniti la condizione della donna artista nei primi decenni del '900 sia migliorata, grazie - bisogna riconoscerlo - alle stesse donne che nel frattempo hanno lottato per il voto, per i salari e via dicendo, ed anche alle stesse artiste che non hanno mai mollato.
La G.B. divise il suo tempo tra famiglia, insegnamento alla New School for Social Research, scultura - aveva aperto uno studio in Mac Dougal Alley - ed attività per promuovere l'arte oltre che se stessa.
I pochi scritti che ho letto su di lei sono sempre molto positivi sia sulla sua persona che sul suo lavoro. Dalle opere che ho visionato fotograficamente della G.B., l'influenza del maestro Bourdelle pare evidente, anche se appaiono meno legate allo stile naturalistico. Bourdelle era stato assistente di Rodin. La G.B. ha un tocco più moderno, influenzato probabilmente dalle mostre sull'arte africana e primitiva che a fine '800 e primi '900 influenzò gli artisti del tempo. La sua scultura a mio avviso risente anche della sua conoscenza dell'arte italiana vista nei suoi viaggi. Alcune sue opere hanno la monumentalità compositiva dell'arte romanica e nel contempo sono più avanti, moderne. Era indubbiamente anche molto brava come ritrattista, le sue teste non so se somigliassero davvero ai modelli, ma mi sembrano impregnate di un eroismo romantico e spirituale che le distinguono dal resto delle sue opere.
Le opere della G.B. sono in molti Musei, come il Whitney Museum, il Brooklin Museum, lo Smithsonian Archives af American Art, ma anche in Francia a Reims, in Belgio, in gallerie private in Francia. Sappiamo anche che eseguì un ritratto di Eleonora Duse.
Lasciò il marito ed i figli, penso ormai adulti, e venne a vivere in Italia, a Firenze, dove la troviamo nel '52. Nel '45 era rimasta paralizzata nel lato destro, ma non si era scoraggiata e tanto esercitò la mano destra che riuscì ad usarla nuovamente continuando così a lavorare e ad esporre. Era anche rimasta impedita nella parola, ma aveva un carattere indomito e non ci fu nulla, pare, che fermasse la sua attività artistica. Morì intorno agli anni '60.
Ma nonostante tanto lavoro, partecipazione attiva alla vita culturale di NY, e probabilmente anche di Firenze, dove partecipò a varie Mostre, il suo nome e la sua opera sono ancora oggi poco noti. E' la solita storia, come tutte le sue colleghe anche se raggiunta in vita la notorietà e l'apprezzamento, morta venne dimenticata.
Maresa Sottile
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