Lavinia
Teerlinc, nata
Bruges (Belgio) 1510/20-1576. Figlia di Simon Bening o Benninc,
veniva da una famiglia di famosi miniaturisti. Prima figlia di cinque
femmine, il padre vide forse in lei il maschio che non aveva e la
iniziò all'arte della miniatura. Così Lavinia lavorò col padre.
Nel 1545, con il marito inglese George Teerlinc, si trasferì in
Inghilterra a Blankenberge dove fu anche allieva di un famoso orafo e
miniaturista: Nicholas Hilliard e certamente dovette farsi un nome se
fu invitata da Enrico VIII quale pittrice di corte a sostituire Hans
Holbein il Giovane venuto a mancare. Si trasferì, quindi a Londra
con il marito, e andò a lavorare alla corte di Edoardo VI quale
pittrice di corte, dove venne pagata con uno 'stipendio' superiore a
quello percepito a suo tempo da Holbein il Giovane, anch'egli pittore
di corte. Lavorò quindi sotto Edoardo VI, Maria I ed Elisabetta
I, i tre figli di Enrico VI, succedutisi sul trono inglese. Delle
due regine fu anche dama di corte, come era usanza per le pittrici
assunte dalle corti. Quale ritrattista e miniaturista, ritrasse gran
parte delle gentildonne e gentiluomini del tempo. La Teerlinc rimase
in Inghilterra sino alla morte, e tutta la vita ricevè il pagamento
reale e ricchi doni.
Bisogna dire che in Inghilterra era il ritratto
l'argomento pittorico di maggior interesse e che al tempo né la
pittura religiosa né quella mitologica interessava molto la
committenza della Gran Bretagna.
Naturalmente restano miniature
e ritratti delle due regine da lei eseguiti. Fu inoltre suo, pare, il
disegno del primo sigillo che Elisabetta usò, che però era stato
disegnato e fatto per la regina Maria. Molte delle sue opere non sono
conosciute o a lei attribuite perché non le firmava e soprattutto
perché frutto di committenza privata e non erano quindi di pubblico
dominio. Anche se la sua fu una carriera quasi 'maschile' perché
retribuita a lei personalmente, cosa che non sempre avveniva, è
ancora non del tutto nota. Le molte opere giunte a noi, soprattutto
ritratti, non sempre sono certe nell'attribuzione perché ancora il
suo lavoro è poco studiato.
Maresa Sottile
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