Alla Scuderie del Quirinale a
Roma ed ad Urbino due grandi mostre di Raffaello per i 500 anni dalla
sua morte, purtroppo ora chiuse per il Covid 19 (Corona Virus).
Il Rinascimento Italiano fu un
periodo di grande fervore artistico che segnò, e continua a segnare, la cultura italiana, europea, mondiale. E tutti sappiamo che
Leonardo, Michelangelo e Raffaello ne furono e ne sono i massimi
esponenti. Raffaello Sanzio era il più giovane dei tre, nato nel
1483, quando Leonardo aveva 23 anni e il Buonarrotti 8, ma fu il
primo a morire a soli trentasette anni, nel 1520. Ciononostante aveva già realizzato moltissime opere: veri capolavori.
Nato ad Urbino, figlio di un
pittore modesto ma esperto d'arte, nella cui bottega Raffaello ebbe la sua prima
formazione, che ereditò giovanissimo alla morte del padre e con la
quale si trasferì a Città di Castello. La tradizione, poi, lo fa
allievo del Perugino.
Giovanissimo iniziò il
proprio percorso mostrando grandi capacità ed originalità artistica
che gli diedero presto molta notorietà.
Raffaello ammirava l’opera
dei suoi due grandi contemporanei e Michelangelo, col suo
caratteraccio, diceva che gli doveva tutto, e lui, che invece pare
avesse un buon carattere, lo ammetteva. Naturalmente i tre grandi
artisti che operarono più o meno nello stesso tempo, furono assai
diversi uno dall’altro. Anche quando Raffaello riprende nei suoi
ritratti la posa della Gioconda o la composizione piramidale nelle sue Madonne nulla hanno a che fare col capolavoro
leonardesco, crea, invece capolavori ascrivibili solo alla propria
arte.
Raffaello ci ha lasciato
capolavori eccelsi: le sue Madonne, le Stanze Vaticane, i ritratti
nei quali per la prima volta vi è lo studio psicologico del
personaggio. In così poco spazio è difficile, anzi impossibile,
parlare delle innumerevoli opere che ci ha lasciato. Delle sue
splendide dolci Madonne immerse in paesaggi luminosi, dei suoi
magnifici ritratti introspettivi, delle sue splendide composizioni
come quelle delle Stanze Vaticane: La Scuola di Atene (Stanza della
Segnatura), una delle più belle e complesse rappresentazioni fatte
in pittura, con la sua architettura che sfonda lo spazio, l'ariosa composizione semicircolare, i ritratti dei grandi
contemporanei e del passato. Un’opera che racconta e rappresenta
splendidamente il Rinascimento.
Raffaello partecipò anche a
progetti architettonici da San Pietro alle Logge che portano il suo
nome e che decorò anche, alla progettazione di palazzi signorili. La
leggenda dice che inventò il balcone.
Morì, quasi in un’aura di
santità, il 6 aprile 1520, nella sua stanza l’ultima opera: La
Trasfigurazione. Fu pianto da tutti - dal Papa al popolo - come fosse
un essere divino.