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martedì 7 maggio 2013

Giuseppe Arcimboldo il surrealista del '500


Artista inquietante Giuseppe Arcimboldo (Milano1526-1593) con le sue Stagioni, i suoi Elementi, le sue Nature Morte che capovolte diventano ritratti. Inquietante e affascinante nelle sue misteriose e complesse simbologie. Milano mette in mostra queste opere precedute da una serie di suoi disegni oltre a due Autoritratti che dimostrano la splendida 'mano' disegnativa dell'artista; e da disegni e quadri del tempo: caricature di Leonardo, studi di Aurelio Luini, Ambrogio Figino, Girolamo della Porta, Francesco Melzi, Cesare de Sesto... e da una serie di lavori di altissimo artigianato: cristalli di rocca, tessuti, armi, sculture, vetrate, lavori di oreficeria, libri e codici miniati, che anticipando le opere dell'artista, danno un'idea della cultura e del mondo del tempo in una mostra strepitosa, davvero imperdibile e molto affollata.
Figlio d'arte, Arcimboldo, o Arcimboldi, ben inserito nel mondo milanese grazie al padre, fu artista di successo ma della sua produzione pittorica non resta molto, L'albero di Jesse (in riproduzione) del duomo di Monza realizzato con Giuseppe Meda (1530-1599) è una delle sue prime opere. Andato al servizio di Massimiliano II d'Austria, e poi del figlio Rodolfo II, visse e operò tra Vienna e Praga, dove Massimiliano trasferì la capitale dell'Impero, acquistando grande fama tanto che dovette replicare le sue Stagioni sicché fossero mandate in dono ad altri sovrani che le richiedevano. Realizzò per il sovrano la Wunderkammer (Stanza delle meraviglie, molto in voga in quei tempi), Le Stagioni e gli Elementi: Fuoco, Terra, Acqua, tutti realizzati con quelle inquietanti composizioni vegetali o di animali, vedi Mare, o di oggetti come il Libraio o il Fuoco, ed un ritratto di Rodolfo come Vertumno, dio etrusco dei cambiamenti, realizzato con vegetali. Volti aggrottati - solo la Primavera ha un aspetto meno arcigno realizzata com'è con fiori dal bianco al rosa-rosso – che stravolti dagli elementi che le compongono hanno un che di orrido e visionario, anticipando di quattro secoli il Surrealismo e, vere e proprie Nature Morte, ispireranno anche Caravaggio che da ragazzo visse a Milano dove l'Arcimboldo volle tornare dopo venticinque anni di assenza.

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