A mezza strada sulla collina che sale verso il Vomero c'è la cittadella universitaria di Suor Orsola Benincasa.
Orsola Benincasa era una bambina povera e malaticcia che si rifugiò nella preghiera, a 10 anni ebbe delle estasi e presto fama di guaritrice. Ciò la distoglieva dal suo mondo di preghiera, per cui cercò rifugio sulla collina che saliva verso Sant'Elmo per vivere da eremita.
Nel 1579 ebbe una visione che la spinse ad andare dal Papa Gregorio XIII per dirgli di avviare la riforma della Chiesa. Ascoltata dal Papa, esaminata per mesi da una Commissione sospettosa e scettica di cui faceva parte anche Filippo Neri, non si giunse a nulla.
Rilasciata rientrò a Napoli. Nel 1583 fondò la Congregazione delle Oblate della Immacolata Concezione, dedite all'educazione delle giovani. In seguito fu istituito anche quello delle Romite dedito alla clausura. Ciò perché la Chiesa ufficiale fece molta pressione sulla Benincasa in quanto non erano ben viste iniziative religiose che non fossero sotto il suo controllo, per di più ad opera di una donna.
Nel 1587 la duchessa Cornelia Pignatelli le donò dei terreni con delle costruzioni vicini al suo romitaggio. Suor Orsola morì nel 1618, venerata dal popolo. Dopo la peste del 1656, il vicerè spagnolo, fece costruire il grande complesso conventuale e Pio VI nel 1793 la dichiarò Venerabile.
Soppressi gli istituti religiosi e morte le ultime suore che lo occupavano nel 1891 il complesso divenne scuola gratuita sfuggendo, grazie ad Emilio Beneventani che lo diresse fino alla morte (1887), all'incameramento dei beni degli ordini religiosi da parte del nuovo stato italiano. Nel 1895 fu istituito il Magistero retto dall'Istituto Universitario. Adelaide del Balzo Pignatelli principessa Strongoli ne fu ispettrice onoraria e dal 1901 amministratrice. Il suo grande impegno pedagogico, condiviso con Antonietta Pagliara, lo portò ad essere un istituto di alto livello.
Con la collezione di oggetti, quadri, mobili che la Pagliara lasciò all'Istituto è stato creato un museo con sede nel Romitorio.
Maria Algranati in Tavola calda, da poco edito da Albatros, descrive magistralmente l'Istituto all'inizio del '900.
Il sito conventuale, oggi universitario, ha una superficie di 33.000 mq. con otto edifici di cui due chiese, chiostri e giardini. Tutta la struttura è piuttosto disordinata perché costruita in più tempi. Un alto muro divide il complesso dal mondo caotico che scorre ai suoi piedi, ma egualmente da vari luoghi si può ammirare il golfo e parte della città. Incantevole il grande chiosco, il giardino dei quattro continenti con le sue piante caratteristiche ed anche rare. Affascinanti i lunghi e vasti corridoi voltati dalle mura profonde. Molto bella la chiesa dell'Immacolata fondata da Orsola nel 1580. I restauri sono stati realizzati dai professori e allievi dei corsi dei Beni Culturali.
Oggi questo Ateneo ha tre Facoltà: Scienza della Formazione, Lettere, Giurisprudenza; offre sette corsi di laurea breve: scienze dell'Educazione, del Servizio Sociale, della Comunicazione, Conservazione dei Beni Culturali, Turismo per i Beni Culturali, Diagnostica e Restauro, Lingue e Culture Moderne; nove di lauree specialistiche: da Scienze Pedagogiche a Comunicazione istituzionale e d'impresa, ad Archeologia, a Scienze dello Spettacolo e produzione multimediale... e corsi di specializzazione con una ricca risposta alle esigenze delle richieste nel campo della formazione.
Inoltre offre alla città una intensa attività culturale con conferenze, incontri con autori e così via.
Questa cittadella nella città, ricca di storia e di memorie, ha saputo coniugare il passato alle più moderne esigenze, in un polo di eccellenza della città.
Maresa Sottile
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