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sabato 12 luglio 2014

PREMIO CASTELLO di PRATA SANNITA L'IGUANA nel CENTENARIO della NASCITA di ANNA MARIA ORTESE

L'Italia è un paese pieno di bellezze naturali e colma di opere d'arte. Ma la cosa grandiosa è che fortunatamente ci sono ancora luoghi di bellezza e di storia che non sono noti a tutti. Ci sono meraviglie non calpestate dal turismo di massa che ormai massacra le nostre città d'arte e i nostri siti più belli. Uno di questi luoghi l'ho scoperto alla fine di giugno, eppure è lungo la strada che porta a Roccaraso e che va verso l'Adriatica, da me percorsa centinaia di volte per svariate ragioni. Se ad un certo punto si gira in una traversa e si sale un po' per strade secondarie poco trafficate si arriva a Prata Sannita. C'è un paese nuovo più in pianura, ma se si continua e si sale si giunge ad un castello medioevale su un cucuzzolo a cui da un lato è aggrappato l'antico borgo, e nella valle scorre il Lete tra alberi e sassi. Uno spettacolo bellissimo. Molti lo conosceranno di certo, anche perché so che si organizzano gite e visite guidate, e chiedo scusa per la mia ignoranza. Io sono arrivata a questo castello perché ho partecipato alla prima edizione di un concorso letterario, il premio Castello di Prata Sannita L'Iguana, dedicato ad Anna Maria Ortese di cui ricorre il centenario della nascita. Il premio è nato dall'incontro e dall'amicizia di tre stupende donne: la filosofa Esther Basile, ideatrice dell'associazione Eleonora Pimentel di Napoli, legata all'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, dalla giornalista molisana Maria Stella Rossi e dalla 'castellana' Lucia Daga Scuncio. Sì, proprio la 'castellana', cioè la proprietaria, la cui famiglia possiede da oltre 150 anni lo storico castello che risale all'anno Mille e che ha ospitato i Cavalieri Templari e quelli del Santo Sepolcro, Federico II di Svevia e Alfonso II d'Aragona, ma anche il passaggio di ignoti soldati della I o II Guerra Mondiale (Non si sa)che hanno lasciato le loro ordinate e ben scritte firme sul muro di una torre e nelle cui segrete sono stati reclusi, forse torturati,morti in tanti, probabilmente anche personaggi importanti e forse Donna Lucia Daga lo scoprirà. Donna coltissima oltre che simpaticissima e gentilissima, Lucia Daga si occupa, con i figli Vittorio e Domenico di questo monumento storico, creando eventi, accogliendo visitatori con un dolcissimo sorriso. Il figlio Vittorio ha creato in alcune sale due musei: uno sulla Civiltà contadina ed uno con cimeli delle due Guerre Mondiali. Solo tre donne molto in gamba, potevano in pochi mesi organizzare un evento, un Premio Letterario con anche una sezione di fotografia e video, col patrocinio della Presidenza della Repubblica e quella della Camera dei Deputati, della Presidenza del Consiglio Regione Molise e del Comune di Caserta della Biblioteca Nazionale di Napoli, del Teatro San Carlo, di associazioni culturali, biblioteche, Librerie storiche..... un elenco lunghissimo di rappresentati della cultura di tutta Italia. E a presiedere il Premio è stato chiamato il Poeta Elio Pecora, al quale nel pomeriggio dopo la premiazione, il Sindaco Domenico Scuncio ha “donato” un antico albero sulla riva del Lete con una targa che ricorda la sua presenza all'evento. Del Premio ho saputo che ancora non era del tutto “nato” e sùbito ho detto che volevo parteciparvi e credo di essere stata tra le prime ad iscrivermi. Non l'ho vinto, ovviamente, ma ho avuto una Menzione Speciale e dei complimenti molto gratificanti da alcuni membri della giuria, quando mi hanno conosciuta dopo la premiazione. Ma la cosa veramente bella è stata esserci. Esserci alla cena a lume di candela a cui ci ha invitato Lucia Daga, conoscere persone gradevoli e interessanti, visitare luoghi con una storia millenaria e bellezze naturali non contaminate.
                                                                                                             Maresa Sottile

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