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giovedì 17 settembre 2015

DONNE NELL'ARTE DELL'800 Premessa

Le donne che hanno avuta la ventura di avere attitudini artistiche, non voglio dire sventura o fortuna, hanno avuto vite complicate. La vita complicata lo è per tutti, per molti artisti in ogni campo è stata spesso molto difficile e tribolata, ma le donne hanno avuto in più l'handicap del loro sesso. Di che vogliamo meravigliarci se ancora oggi ci sono donne in alcuni paesi costrette ad indossare il burka e totalmente nelle mani del volere maschile? E da noi, paese evoluto e democratico, il femminicidio è quasi una pratica normale, ma non è questo il nostro argomento. Le donne, nonostante tutto, sono riuscite a dipingere, scolpire, scrivere, fare musica in ogni tempo (V. art. precedenti sulle donne nell'arte). E non solo, le donne che nel tempo hanno dimostrato le loro capacità in tutti i campi sono tante, ma come sempre se ne parla poco, quando non vengono del tutto dimenticate. Il punto è che ci sono state ed il loro contributo, pietra su pietra, dimostra capacità, attitudini, valore, nonostante la limitatezza di movimento che avevano. Presenza e importanza del loro naturale valore in ogni campo, pari a quelli maschili. Ma, come già detto, oltre alle problematiche che hanno dovuto affrontare sappiamo che hanno dovuto sùbire quasi sempre la dimenticanza, tranne qualche raro caso. Nel XIX sec., nel mondo inizia un cambiamento della società con l'avvento dell'industrializzazione, iniziata nel '700. Sta cambiando il mondo, ma non ancora per le donne. Cambia molto anche l'arte e tutto il mondo artistico. Ma anche in questo ambito per le donne le cose cambiano poco. Tutti conosciamo la rivoluzione dell'Impressionismo in ambito figurativo e sappiamo che tra gli Impressionisti vi furono anche delle donne. Tra le più note e davvero dotate ricordiamo Berthe Morissot (1841-1895) e Mary Cassat (1844-1926) e bisogna dire che furono ben accette dai colleghi, ma i loro nomi, dopo, furono molto pochi citati. Oggi sono nei musei e si fanno grandi mostre con il loro lavoro, ma è dovuto passare ancora quasi un secolo prima che ciò accadesse. La donna doveva ancora tribolare. Non poteva entrare all'Accademia di Belle Arti, infatti a Parigi (centro dell'arte in quel periodo) fiorirono decine di Scuole d'Arte per donne, ma con limitazioni, le donne non potevano comunque fare degli studi come quelli maschili. Quasi sempre aperte da pittori uomini, che si facevano pagare per istruirle. Comunque una donna aveva più difficoltà di un uomo per farsi accettare e questo è andato avanti per tutto l''800, osteggiato anche e spesso dagli stessi colleghi uomini, che diventati gestori del settore resero ancor più difficile l'inserimento femminile. L'atteggiamento maschile non è molto cambiato da un passato più remoto e questo anche nei primi decenni del '900. Solo che le donne avevano cominciato le loro lotte per parità e quant'altro. Un cammino lungo, pieno di difficoltà e tanta irrisione da parte maschile. Per la causa femminile molto fecero anche le scrittrici, vedi Virginia Wolff, (1882-1941) Simone de Beauvoir (1908-1986) e tante altre prima e dopo di loro. Nell'800 le ragazze della buona società, borghese e aristocratica studiavano disegno e pittura, (cosa che durava da secoli) ma potevano esercitarli, secondo la società, solo come hobby, come diremmo oggi. Fare le pittrici sposta il loro ruolo all'interno della famiglia e della società. In molti hanno scritto su questo argomento anche al tempo. Inutile quindi dire che una donna che volesse fare la pittrice, la scultrice, ma anche la scrittrice, trovasse molte 'resistenze' sia in famiglia che nella società. Ciò dura anche all'inizio del '900. Il duro lavoro delle Suffragette in varie parti del mondo, cambiò un po' le cose, ma bisogna arrivare agli anni '60/'70, perché le cose davvero cambino, con i famosi movimenti della liberazione delle donne. Anche se ancora oggi molti uomini in realtà non condividano la assoluta e totale parità della donna. Per secoli, oltre che sùbire il potere maschile, le donne furono discriminate anche dal punto di vista intellettivo, per non parlare che la chiesa diceva che le donne non avessero l'anima. In molti magari ammiravano molto un'artista, anche se poi dimenticavano il suo lavoro e il suo valore dopo la sua morte. Situazione difficile, piena di contraddizioni, tutta a scapito delle donne. Testimonianza del pensiero corrente fu il comportamento di Paul Claudel (1886-1955), famoso scrittore francese la cui sorella voleva fare la scultrice e studiò nello studio di Auguste Rodin (1840-1917). La ragazza, Camille Claudel (1864-1943), si innamorò del Maestro ed ebbe con lui una tormentata relazione. Il comportamento, molto maschile, del suo amante ed il dolore per la fine della storia con lui, le causarono quello che oggi chiameremmo 'esaurimento nervoso' (termine che in medicina non esiste) e una forte depressione. Il fratello e la madre, molto affettuosamente, la rinchiusero in una clinica per malattie mentali dalla quale non la fecero mai più uscire. Liberandosi così del turbamento che creava alla loro vita ed al loro status sociale. Caso simbolico, questo, di una situazione diffusa. Forse per noi è un po' difficile comprendere tutto ciò, ma di cosa ci meravigliamo? Milioni di donne in più parti del mondo ancora oggi vengono trattate come neppure nel Medioevo. Continua MARESA SOTTILE

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