Abbiamo visto, sia pure superficialmente, che metalli e pietre preziose hanno avuto grandi e svariate valenze nel corso della storia. Prima fra tutte una valenza di omaggio verso la divinità e questo in ogni religione, in ogni luogo e in ogni tempo. Si rende alla divinità omaggio con quei materiali così preziosi, e nel passato così misteriosi, che ha donato all'umanità. Ad esempio nell'antico Egitto la massima divinità era il sole (Ra) e l'oro il suo simbolo e il faraone la sua l'espressione terrena, da ciò l'oro era solo per il faraone, solo lui poteva indossarlo, solo per lui poteva essere usato. Nella religione cristiana continua la valenza ed il simbolismo dei materiali preziosi, pensiamo alle aureole di Cristi, Madonne, Santi che per secoli saranno e sono d'oro, già dall'arte bizantina, per significare la divinità dei personaggi raffigurati, si usa il fondo d'oro. Nella stessa Bibbia oro e gemme vengono molto nominati da Dio stesso che detta, ad esempio, la Sua volontà su come edificare Gerusalemme che sarà d'oro e nomina anche le gemme che dovranno essere usate, gemme che hanno in sé valori simbolici. Lo stesso vale per il pettorale di Aronne nel quale le dodici tribù di Israele vengono rappresentate da altrettante gemme. E anche la letteratura parla di oro e gemme, lo fa persino Dante e, naturalmente, sempre con valori simbolici, ma anche per rendere più suggestive le descrizioni. Nel Medioevo, i famosi secoli bui, che poi bui non sono, ma qui il discorso sarebbe un altro e non è questo lo spazio per occuparsene, oltre l'architettura di castelli e monasteri, l'arte figurativa si occupa di oreficeria. In ogni libro di storia dell'arte è l'arte orafa l'argomento trattato per le arti figurative oltre ai libri copiati, decorati e miniati da amanuensi, per lo più monaci e monache, che usano oro per decorare lettere e miniature. Bisogna anche pensare che l'oreficeria non è solo formata dai monili che indossano donne e uomini, ma comprende tantissimi oggetti: dalle brocche alle else delle spade, dalle pale d'altare ai reliquiari, dalle corone alle coppe.
Nel '400 spesso vengono rappresentate con una collana, una catena d'oro, le persone ricche e potenti: l'oro è il simbolo di ciò che sono. Le Madonne della pittura per lo più non indossano gioielli, ma spesso si, e saranno le perle ad ornare le Madonne. Perché la perla è ritenuta simbolo di perfezione per la sua forma sferica, ma anche perchè simboleggia la purezza. La perla viene dal mare e nasce, secondo le credenze del passato, ad esempio, per un baluginio celeste in modo puro quindi, o è la lacrima dell'ostrica che dopo averla prodotta muore, quindi pura. Perciò la perla era la gemma degna di ornare le Madonne, ma anche il corallo che per il suo colore rosso ricorda il colore del sangue diventando così, attraverso una serie di interpretazioni, invenzioni di autori di lapidari, personaggi assai dotti e stimati e studiati fino al '600 persino da grandi uomini di ogni campo, simbolo del sangue di Cristo, per cui, spesso, nella pittura Gesù Bambino porta al collo un rametto di corallo o regge in mano un rosario di corallo, e altrettanto la Madonna. Attraverso una serie di elaborazioni il corallo diviene simbolo di Cristo ed anche di buon augurio, tanto che una volta si regalava ai neonati un rametto di corallo. Nonché protettiva e scaramantica quindi, da qui poi nascerà il famoso corno di corallo contro il malocchio.
Bisogna anche pensare che per secoli la cultura scientifica come la intendiamo ai nostri giorni non esisteva. Sappiamo tutti che è con Galilei che nasce il concetto di scienza verificata e sperimentata, come si intende oggi. Un tempo la 'ricerca scientifica' si basava sulla semplice osservazione e su tesi fantasiose che gli studiosi elaboravano, elaborazioni sempre condizionate dalle religioni, dalle leggende, dalle credenze popolari. Bestiari, erbolari e lapidari insieme agli importantissimi studi astrologici (empiricamente astronomici) ai quali i lapidari in particolare sono molto collegati, erano basi culturali assai importanti che si influenzavano tra loro e tutto influenzavano. Qui parliamo di oro, gemme e oreficeria che hanno valori simbolici nell'arte figurativa, ma si può più o meno affrontare la rappresentazione della flora o degli animali che hanno anche loro una simbologia. Certamente l'argomento dell'oreficeria è più ricco di valenze, ma già se pensiamo alle pecore vicino al Cristo delle rappresentazioni paleocristiane e bizantine, o alla colomba, o all'uva, simboli cristiani per eccellenza, o all'ulivo, ci rendiamo conto che quello che vedono i nostri occhi spesso non basta, bisogna anche decodificare ciò che si guarda, il messaggio che si cela magari in un ciondolo al collo di una dama, un bracciale sul braccio, e così via. Ad esempio un ciondolo al collo di una dama solitamente indica un pegno d'amore soprattutto se vi è un rubino. Quindi la dama raffigurata non è solo ricca perché possiede un bel gioiello anche costoso, ma è una donna sposata o almeno promessa.
Come l'oro e le varie gemme hanno dei significati simbolici, anche le forme dell'oreficeria assumono significati simbolici e anche scaramantici. Le forme dei monili nascono già dalla preistoria con significati complessi: religiosi, di status, scaramantici, protettivi, oltre a quello di ornamento che è il simbolo anche della umana vanità. L'anello ad esempio, nella sua forma circolare rappresenta la compiutezza, l'unione, diventerà quindi il simbolo d'amore e d'unione per eccellenza. Se poi lo adorniamo con un diamante, la pietra più bella e preziosa, che tra le sue tante valenze comprende quello della perfezione, ma anche dell'indistruttibilità, possiamo capire perché viene usato come pegno e simbolo d'amore ancora oggi. La parola anello viene da anus e qui credo che tutti ne sappiate il significato, non per niente si dice di chi è fortunato che ha ......
Maresa Sottile
Nessun commento:
Posta un commento