San Giuseppe delle Scalze
Triste storia di una splendida chiesa
(e non solo............)
Pubblicato sul mensile Albatros del febbraio 2011
Nel cuore della vecchia Napoli, a Salita Pontecorvo, quando questa zona era tutta giardini, fu costruito Palazzo Spinelli sul quale Cosimo Fanzaco nel 1619 edificò la bellissima chiesa di San Giuseppe delle Scalze, con annesso convento, per le suore Teresiniane delle Carmelitane Scalze, passato poi nel possesso dei Padri Barnabiti quale Casa Madre dell'Ordine.
La chiesa è l'unica di cui Fanzago, oltre al progetto, si sia occupato della costruzione, facendola eseguire dalla propria bottega e seguendone l'andamento. Indubbiamente l'edificio è davvero bello ed originale con la doppia facciata per adattare il nuovo edificio al vecchio. La prima facciata ripartita in tre piani con al secondo tre grandi arcate aperte con statue del Santo, di Santa Teresa e di San Pietro di Alcantara. Al di sopra vi corrispondono tre grandi finestre di cui la centrale mistilinea propria dello stile del tempo, un timpano rettilineo ne anticipa un secondo curvilineo prettamente barocco. L'ingresso immette in un atrio con volte e botte e a crociera che con una scala a forbice, cioè con due rampe, porta al vero ingresso della chiesa che è quindi al primo piano, in corrispondenza con quello che era il salone da ballo del palazzo. Ma entrare nella vasta chiesa a croce greca è davvero sconfortante. Se la facciata e l'ingresso con le scale sono in pessimo stato e con ripari per eventuali cadute di calcinacci e quant'altro, l'interno non esiste quasi visto che oltre la struttura in forte stato di degrado non c'è altro. Nel 1980 il terremoto fece crollare il tetto dell'edificio che fu di corsa abbandonato dai Barnabiti che non vi fecero mai più ritorno. Le tele che la ornavano ora sono nei musei cittadini e la proprietà è condivisa tra Comune (infatti l'antico convento è diventato sede di scuole) e Curia. Affidata all'inizio ad un padre oblato di S. Maria Addolorata molto anziano che ogni tanto vi organizzava delle manifestazioni, alla sua morte restò del tutto abbandonata. Fortunatamente da varia anni sia l'Associazione Archintorno sia il Forum Tarsia cercano di creare movimento ed interesse intorno a questa chiesa con visite guidate, conferenze e manifestazioni di vario genere. Inoltre non è ancora certo se l'edificio rientri nel DOS, Documento Orientamento Strategico, dell'UNESCO che dovrebbe stanziare 240 milioni di euro per i monumenti di Napoli.
Purtroppo sorge il dubbio che l'UNESCO questi milioni non li darà mai vista la situazione della città di cui questa strada appare come un simbolo. Oltre la chiesa di cui fin qui sullo stesso lato c'è l'edificio dell'ex carcere Filangieri ormai chiuso e non adibito ad altre funzioni, che comprende nel suo edificio la facciata di una bella chiesa barocca usata come abitazioni in tutte le sue parti. Poco più su un'altra facciata barocca di un'ipotetica chiesa o forse di un palazzo anche questa costruzione adibita ad abitazioni. Lascio al lettore qualsiasi considerazione in merito a quanto riferito, aggiungendo solo che in città ci sono altri casi come o simili a questi. Maresa Sottile
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