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sabato 5 gennaio 2013

Diario napoletano (continuazione)


Il giovedì, quando posso vado al Mercatino di Posillipo. Amo i mercatini in genere, li trovo divertenti, allegri. Quello di Posillipo è lungo l'ampio viale Virgiliano che porta all'omonimo Parco, ex della Rimembranza. E' un mercatino con un target più elevato del solito, data la zona elegante: Posillipo, il quartiere in assoluto più bello della città perché quello rimasto più simile al suo inizio nonostante anch'esso abbia subito le sue brave violazioni. Posillipo ha un suo microclima, spesso l'aria è persino profumata, tutta aperta sul mare ha una luce straordinaria. Posillipo, come tutti sanno, vuol dire pausa dal dolore, luogo ameno dove rinfrancarsi, dal greco paùein-lype. Vi ho vissuto molti anni ed è il mio 'luogo dell'anima', ma questa è un'altra storia.
Per raggiungere il Mercatino, se non si sta già a Posillipo, bisogna percorrere via Manzoni, strada tra le più lunghe della città che dopo un percorso pianeggiante sulla zona alta della collina di Posillipo, con due crinali, uno verso il mare del Golfo e l'altro verso i Campi Flegrei, quindi il mare di Bagnoli con Nisida, Procida, Ischia, fin verso Pozzuoli e oltre. Ma solo in pochi punti si può ammirare tutto ciò, perché serie ininterrotte di palazzi chiudono la vista. Nell'ultima parte Via Manzoni è in discesa, alberata da ambo i lati e sulla destra si gode il panorama splendido di cui ho detto: Campi Flegrei...... Dall'altro lato ville e palazzi di lusso spesso dietro zone verdeggianti chiuse da muri e cancelli. Le radici dei pini che la fiancheggiano hanno deformato marciapiedi e carreggiate. In macchina si fa lo slalom e a piedi invece del panorama bisogna guardare dove si mettono i piedi. Ogni anno è sempre peggio, ma naturalmente non si rimedia in alcun modo. E così continua al Viale Virgiliano. Buche, pavimentazione deformata dalle radici. Camminarci diventa un impegno serio per non storcersi una caviglia o inciampare e finire faccia a terra. Ma lo 'stoico popolo napoletano' va avanti e non dice niente, ed i suoi rappresentanti non fanno niente. 'Il resto di niente'. E' così anche per via Tito Lucrezio Caro, altra strada bellissima che da Posillipo (meglio Discesa Coroglio anche se tutti continuano a dire Posillipo e la Discesa viene più avanti da quello che più giustamente viene detto Capo Posillipo, anche se pure quello viene prima) porta al Parco Virgiliano raccordandosi col Viale. Un paio d'anni fa una terribile tempesta spezzò molti dei pini che la fiancheggiano. La strada fu chiusa, gli alberi abbattuti portati via. La strada è ancora chiusa perché impraticabile per le deformazioni della carreggiata dovuta alle radici dei pini, che naturalmente non sono stati ripiantati, la strada non è stata sistemata. Servono commenti a tutto ciò?Ma queste sono le punte di un iceberg. Se la zona più bella di Napoli sta così, come potranno mai stare le altre?

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