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martedì 21 giugno 2011

                 Donne artiste nell'arte del Rinascimento
                                                   IV

Sofonisba Anguissola (Cremona 1530/32- Palermo 1625) era di nobile famiglia, il padre faceva parte del governo cittadino quale Decurione per conto di Filippo II, la sua seconda moglie, Bianca Ponzoni, aveva amicizie di rilievo che certamente giovarono a Sofonisba. Il padre, vista l'attitudine per la pittura che le sue figlie avevano, decise di farle studiare. Sofonisba fu allieva di Bernardino Campi, e con le sorelle Lucia ed Elena frequentò la sua bottega accompagnata da una domestica. E' questa una grande novità per il tempo ed indubbiamente il padre fu un uomo molto liberale e comprensivo per quei tempi, agevolandole la carriera.
Donna di grande cultura, amica di molti artisti, viaggiò molto per il suo tempo lavorando in varie città, fu in Spagna ritrattista della famiglia reale di Filippo II fin quando nel 1568 la regina Isabella, della quale era divenuta molto amica, morì. Quando lasciò la corte Filippo, che teneva molto a lei, la dotò. La sostituì Van Dych che la conobbe ormai cieca un anno prima della morte e lodò molto le sue opere e la ritrasse anche; anche Michelangelo e Rubens ammirarono i suoi ritratti ed entrambi vollero conoscerla, e soprattutto Michelangelo ammirò la sua arte dopo aver visto suoi disegni inviategli dal padre.
Nel 1573 lavorava a Palermo perché sposò a Madrid un nobile siciliano, il marchese Fabrizio Moncade, ma nel '78 il marito morì in mare e lei partì per Genova lasciando la Sicilia. Durante il viaggio conobbe Orazio Lomellini che sposò nel 1579. Dopo un soggiorno di vari anni, nel 1615 tornò a Palermo. Purtroppo problemi di vista le impedirono di continuare a dipingere. Di lei abbiamo molte opere sparse in vari musei del mondo, da Vienna a Milano, a Bergamo, a Napoli, a Madrid, a Boston, a Baltimora...Il suo nome è uno dei pochi a godere di una discreta popolarità ancora oggi. Come quasi tutte le donne pittrici del passato, Sofonisma fece soprattutto ritratti, data l'impossibilità per una donna di studiare l'anatomia che permetteva un più vasto campo di soggetti pittorici. La Anguissola con il successo della sua carriera artistica rese meno difficile il lavoro di altre artiste.
Anche la sorella più piccola di Sofonisba, Lucia Anguissola (1536/38-1565/68), fu una pittrice brava ed ammirata, ma morì piuttosto giovane e non ebbe e non ha avuto la notorietà della sorella. Anche lei dipinse molti ritratti. Il Vasari ammirò il suo lavoro che conobbe dopo la sua morte. E' stato detto che avesse ancor più talento della sorella, ma la morte precoce non le ha fatto completare il percorso artistico e superare la dimenticanza del tempo.
Diana Scultori Ghisi detta la Mantovana (1545-1590) figlia di Giovan Battista Mantovan che le insegnò la tecnica dell'incisione. Lavorò col fratello Adamo nel laboratorio del padre che era introdotto nella corte mantovana ed aveva collaborato con il famoso pittore Giulio Romano, il più importate allievo di Raffaello. Sposò l'architetto Francesco da Volterra e si trasferì a Roma. Molto interessata alla carriera del marito si prodigò molto per lui. Donna di grande garbo e gran diplomazia si accattivò anche l'ambiente pontificio, ottenne infatti da Gregorio XIII di poter vendere le proprie opere firmate col nome di Diana Mantovana o Mantuan, evitando così di usare il proprio nome legato alla famiglia, creandosi quindi una notorietà solo propria. Di grandi capacità tecnica le sue stampe sono caratterizzate da una forte tridimensionalità. Rimasta vedova sposò in seconde nozze un altro architetto: Giulio Pelosi. Unica donna che usasse l'incisione seppe ben districarsi nelle regole poste nel settore della stampa e ottenne notorietà e fama per le sue capacità tecniche e artistiche.
Lavinia Fontana (Bo 1552-1614 Roma) figlia di Prospero, pittore manierista di successo che lavorò per vari Papi, che le fece frequentare i Carracci, ma anche gli esponenti della pittura veneta, lombarda, toscana. Divenne molto nota a Bologna per i suoi ritratti di grande fattura, ma poi la sua produzione incluse anche soggetti sacri, mitologici, biblici, interrompendo la tradizione che le donne dipingessero per lo più ritratti. Nel 1577 accetta di sposare il pittore Gian Paolo Zappi, dal quale avrà undici figli, a patto di non dover interrompere la propria attività artistica e lo Zappi accetta e interrompe il proprio lavoro per dedicarsi a promuovere quello della moglie, tra l'altro ottenendo la chiamata a Roma da Papa Gregorio XIII, e Lavinia divenne la 'pittrice pontificia'.
Oltre agli splendidi ritratti di cui abbiamo detto e per i quali veniva spesso preferita a pittori uomini, abbiamo una serie di opere: Lapidazione di Santo Stefano in San Paolo fuori le Mura, la Visione di San Giacomo in Santa Sabina, la Sacra Famiglia con Bambin Gesù che abbraccia San Giovan Battista oggi al Louvre Parigi, Minerva in atto di abbigliarsi alla Galleria Borghese di Roma, Ritratto di ragazza irsuta allo Chateau di Blois, Gesù appare a Maria Maddalena agli Uffizi...
Barbara Longhi (1552-1638) figlia di Luca, pittore manierista, studiò e lavorò nella bottega del padre. La sua attività ed il suo nome restarono circoscritti alla zona ravennate e sono poche le notizie su di lei e sul suo lavoro. Restano ritratti e scene religiose, tutti in piccolo formato.
Marietta Robusti (1560-1590) figlia di Jacopo Robusti detto il Tintoretto, tra i massimi pittori del '500, fu detta anche lei Tintoretta. Studiò presso la bottega del padre e lavorò con lui ed il suo lavoro alla fine si confuse con quello paterno, tanto che divenne difficile identificarla sin quando non fu scoperta su alcune tele una M con cui siglava il proprio lavoro. Il padre l'amava molto e la portava ovunque con sé, si dice facendola vestire da uomo. Le impedì di allontanarsi da lui quando, ormai famosa, i reali d'Austria e Spagna la chiamarono a corte. Marietta si sposò con un gioielliere, Jacopo d'Augusta, ma il padre dette il consenso dopo che gli sposi accettarono di vivere con lui. Marietta morì, quattro anni dopo il matrimonio, di parto e pare che Tintoretto non si riprese mai dalla sua perdita. Di lei restano degli splendidi ritratti tra i quali :Ritratto di uomo anziano con ragazzo e un probabile Autoritratto agli Uffizi di Firenze.  Maresa Sottile
                                                                    Continua................

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