L'arte moderna si può capire?
Per gran parte delle persone l’arte figurativa moderna è misteriosa, incomprensibile. Per chi è a digiuno di preparazione storico artistica vedere un’opera greca o di Giotto, di Caravaggio o di Goya ha un senso. Riconosce ciò che vede. Magari non sa realmente cosa esprima, il perché di mille cose, ma la ‘vede’, crede di capirla, ne può ‘godere’. L’arte moderna non consente più ciò. Purtroppo nel nostro paese, conosciuto come il paese dell’arte e con il più grande patrimonio artistico del mondo, vi è poca cultura in questo campo. Materia maltrattata dalle istituzioni fino a poco tempo fa, continua ad esserlo nelle scuole di ogni livello per cui non vi è formazione culturale. Capire il linguaggio odierno dell’arte figurativa (che di figurativo ormai non ha più nulla) è cosa complessa per chi ha preparazione specifica, figurarsi per chi non ne ha. Non capire vuol dire perdere interesse, e in un’epoca in cui i valori culturali vanno sempre più rarefacendosi, i pochi interessati si allontanano con un rifiuto netto. Così il mondo dell’arte contemporanea è diventato un mondo poco fruito, sempre più elitario. Solo gli esperti (leggi storici dell’arte e critici), mercanti d’arte, collezionisti e piccole cerchie di persone interessate e preparate. E quando vi sono eventi che attirano grande pubblico, la partecipazione non è sempre accompagnata dalla comprensione. Questo implica che il gusto del grande pubblico non ha alcun valore sul piatto della bilancia del giudizio perché non ha la preparazione, praticamente non sa di che si tratta. Non sa perché gli artisti contemporanei si sono allontanati tanto dal figurativo, non sa cosa ha cambiato le cose, le complesse motivazioni, quali sono gli elementi per la lettura di un’opera e dell’arte in genere. Bisogna dire, però, che non tutto ciò che viene osannato e ammirato sia opera d’arte imperitura. Il tempo farà la sua cernita, come sempre è stato. Il punto è essere in grado di guardare, sapere cosa si guarda e il perché di ciò che si guarda. Solo così si potrà avere un’opinione, quale che sia. In poche righe spiegare tutto ciò è impossibile. Si può solo dire che tra ’800 e 2000 il mondo è molto cambiato. Tecnologia, psicanalisi, globalizzazione, guerre che hanno sconvolto il pianeta, droga, enormi disparità di vita sulla Terra, violenza, problemi ecologici…hanno trasformato la visione dell’artista: lui racconta il mondo, guarda anche più avanti. L’arte è ricerca, sperimentazione. Se Michelangelo nascesse oggi non farebbe ciò che ha fatto nel suo tempo, almeno non con le stesse modalità.
Maresa
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